Dal opuscolo Testimone d'Amore Sr. Gabriella Marzio
La scelta vocazionale
pag. 6 -7
A
Padova Luigi ebbe il modo di conoscere i religiosi Camilliani e qui sbocciò la
vocazione alla vita religiosa. I genitori anzitutto furono per lui fonte di
ispirazione e sostegno: dal padre, Luigi apprese il senso del dolore,
l’altruismo, la professionalità.
La sua attività lo avvicinò al mondo della
sofferenza, nel quale avrebbe poi impegnato gran parte delle sue energie. La
mamma gli trasmise una profonda sensibilità, la capacità di tenerezza, l’amore
per le cose belle e vere della vita, l’attenzione ai valori dello spirito.
A 14
anni scrisse a padre Luigi Artini, maestro di novizi camilliani: “Mi sento chiamato da una voce interna che mi
fa sempre più sentire, alla religione santissima di San Camillo”.
All’età di 15 anni, nel 1856, Luigi entrò nel Seminario dei Camilliani a Verona.
La madre ringraziò il Signore per questo dono ed anzi ne seguì l’esempio ritirandosi ella stessa a vita monastica nell’Ordine delle Visitazione di Padova, dove morirà in concetto di donna eccezionale e di grande virtù.
Dal monastero seguì maternamente il figlio che nel 1858 si consacrò per sempre a Dio con i Voti solenni e nel 1864, fu ordinato sacerdote.
continua...
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