Vino nuovo in otri nuovi cosi l'uno e gli altri si conservano. Omelia nella Messa votiva per il Battessimo della Beata Vannini

Sabato della XIII settimana del T.O

«Il Vangelo è novità, il Vangelo è festa. E soltanto si può vivere pienamente il Vangelo in un cuore gioioso e in un cuore rinnovato» Nessuna paura di cambiare le cose secondo la legge del Vangelo: «La Chiesa chiede a tutti noi alcuni cambiamenti. Ci chiede di lasciare da parte le strutture caduche; non servono». Spazio invece alla «legge delle beatitudini», alla «gioia» e alla «libertà che ci porta la novità del Vangelo».

Il discepolo non ha bisogno di indossare un abito nuovo. Deve rivestirsi di Cristo. Discepolo di Cristo non è uno che accetta il nuovo a piccole dosi. è uno che diventa nuovo. Un uomo nuovo. Non basta quindi pulire i vetri, bisogna che faccia irruzione il giorno. Cristo parla di una esigenza di conversione. E conversione è cambiamento di Testa (oltre che di cuore) non di acconciatura. è trasformazione profonda, non operazione di chirurgia estetica. è cambiamento di mentalità, non di formule. Non basta lavarsi la faccia, bisogna cambiare faccia. C'è qualcosa di peggio che cucire una toppa di panno grezzo su un vestito logoro, ed è INDOSSARE UN VESTITO NUOVO SULL'UOMO VECCHIO! Non basta togliere le rughe per essere giovani. 

"Dio ci ha resi capaci di essere ministri di una nuova alleanza, ma non della lettera, ma dello Spirito, perché la lettera uccide, lo Spirito invece dà vita" (2Co3,6). Vino nuovo in otri nuovi perché tutti si conservano. Conservare, preservare, salvare, custodire: sono le motivazioni che ci devono convincere e spingere al coraggio del cambiamento. Il vino nuovo è frizzante, fa spaccare otri usati, vecchi... La novità evangelica è ineluttabile, inesorabile e infrenabile. 

Un professore della Facoltà di Psicologia fa il suo ingresso in aula, tutto sembra nella norma, ad eccezione di un piccolo particolare: il professore ha in mano un bicchieri d’acqua. Nessuno nota questo dettaglio finché il professore, sempre con il bicchiere d’acqua in mano, inizia a girare tra i banchi, in silenzio. Gli studenti si scambiano sguardi divertiti,,. Sembrano dirsi: oggi la lezione riguarderà l’ottimismo! Il professore ci chiederà se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto. Alcuni diranno che è mezzo pieno e altri che è mezzo vuoto o che è completamente pieno: per metà di acqua e per l’altra metà di aria. Il professore invece domanda: “secondo voi quanto pesa questo bicchiere d’acqua?”. Gli studenti, sono un po’ spiazzati  da questa domanda ma in molti, rispondono: il bicchiere ha un peso complessivo più o meno tra i 200 e i 300 grammi. Il professore aspetta che tutti parlino, poi propone il suo punto di vista: “Il peso assoluto del bicchiere d’acqua è irrilevante. Ciò che conta davvero è per quanto tempo lo tenete sollevato. Se lo tenete sollevato per un minuto non avrete problemi. Tenetelo sollevato per un’ora e vi troverete con il braccio dolorante. Tenetelo sollevato per un’intera giornata e vi troverete con il braccio paralizzato. In ognuno di questi tre casi il peso del bicchiere non è cambiato. Eppure, più il tempo passa, più il bicchiere sembra diventare pesante. Lo stress e le preoccupazioni sono come questo bicchiere d’acqua. Piccole o grandi che siano, ciò che conta è quanto tempo dedichiamo loro. Se dedichiamo il tempo minimo necessario, la nostra mente non ne risente. Se ci pensiamo più volte durante la giornata, la nostra mente inizia a essere stanca e nervosa. Se ci pensiamo continuamente, la nostra mente si paralizza. Per ritrovare la serenità dovete imparare a lasciare andare incoerenze, stress e preoccupazioni. Dovete imparare a dedicar loro il minor tempo possibile. Dovete imparare a mettere giù il bicchiere”. Per mettere “vino nuovo in otri nuovi” devono “mettere giù il bicchiere”, cioè ritrovare la serenità necessaria per accogliere il “vino nuovo” che il Signore versa a piene mani in “otri nuovi”.
Padre Modesto camilliano

Commenti