Omelia di padre Modesto, religioso camilliano
L'augurio che vi posso fare in questa ricorrenza liturgica della Beata Giuseppina Vannini è che il 16 ottobre 2019 vi trovi e ci trovi con lei santa. Questa celebrazione come beata sia l'ultima.
Ecco la chiesa CELEBRA una sua Figlia, una DONNA CONSACRATA che ha saputo fare della sua vita una offerta a Dio per i più bisognosi.
Si è impegnata a essere solo di Cristo E NIENTE ALTRO, vivere solo per CRISTO e NIENTE ALTRO.
Ha saputo mettersi alla scuola della Carità ispirata da Dio a San Camillo, e ha imparato, interiorizzato, imitato e vissuto la Carità e nella Carità.
Voi la chiamate la Madre fondatrice. Vorrei sottolineare che non è madre perché è fondatrice! È fondatrice perché è madre.
Cioè è la maternità che genera, la femminilità che è feconda o semplicemente l'amore che produce o da frutto. L' ESSERE precede e deve sempre precedere il FARE, l' OPERARE.
Voi non siete DONNE. Voi siete DONNE CONSACRATE.
Siete consacrate a Qualcuno. Siete chiamate a qualcosa. Avete qualcosa che vi distingue dalle altre donne.
Non è l'abito. Nella vostra anima è stato messo il Sigillo indelebile di Cristo e vi rende speciali e specifiche.
Non potete vivere come donne semplici. Voi siete le sue figlie e quello che si aspetta di un figlio o una figlia e di tramandare o rendere perenne le virtù, la presenza o la testimonianza di vita della Madre ispirato dallo Spirito Santo.
Chi ne è fedele è degna figlia.
Una parola o 2 dal vangelo vi lascio. Cristo parla di BENEDETTI ... Ma per esserne uno bisogna RI-CONOSCERLO. Non basta CONOSCERLO, è importante e indispensabile riconoscerlo nei fratelli e sorelle, nei bisognosi, negli avvenimenti, quando PASSA, BUSSA e PARLA.
Sia lodato Gesù Cristo
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