XLIV Convegno Claretianum: I giovani nella vita consacrata. Fede e discernimento vocazionale

Dal 11-14 dicembre nell'Aula Magna dell'Università Pontificia Urbaniana si è svolto il XLIV Convegno del Claretianum "I giovani nella Vita Consacrata: Fede e discernimento vocazionale"

Martedì 11 dicembre il prof. Vincenzo Comodo ha parlato su "I giovani e la via della fede: un approccio sociologico"
L'incidenza della religione nella formazione dell'identità giovanile.

A continuazione il prof. p. Pascual Chavez, sdb sulla "Vita consacrata e i giovani di oggi: tra significato e rilevanza"
La difficoltà di affrontare la vita consacrata nella cultura giovanile della società secolarizzata dell'Europa occidentale. 


Mercoledì 12 dicembre la prof.ssa Nuria Calduch-Benages a disertato su "Gesù educatore nella fede" e la prof.ssa. Suor Ketty Leopizzi, fdc sul "Criterio del discernimento vocazionale nella Bibbia" 
Tra i criteri enunciati del discernimento vocazionale (vocazione= chiamata ad una relazione con Dio, dunque per tutti), colpisce la BENEDIZIONE. Oggi più che mai l'uomo ha bisogno di riscoprire questa dimensione di Dio nei suoi confronti. Se l'uomo esiste è perchè Dio ha pronunciato un sì. E l'uomo di oggi ha bisogno di riscoprirsi amato da Dio, benedetto. Dio non è arrabbiato con l'uomo, Dio dice bene della sua creatura.



Giovedì 13 dicembre: "Proporre la fede oggi ai giovani. L'arte di iniziare una conversazione" ci ha parlato il prof. p. Giuseppe Forlai


Venerdì 14 dicembre il prof. p. Amedeo Cencini ha disertato sulla Crisi vocazionale in Europa e prospettive future" : vocazione in Europa, dalle radici (smarrite) ai germogli (inediti) - Prospettive future dopo il Sinodo sui giovani.









Tavola rotonda:
A 2 giovani consacrati: Che cosa chiede e che cosa può offrire un giovane consacrato alla comunità religiosa? Quali le resistenze e le possibilità nei giovani consacrati?

La parola che è risuonata di più è un aggettivo: "vero". 
Vita vera, relazioni vere, coerenza, autenticità, camminare insieme con le reciproche imperfezioni crescendo reciprocamente.

I giovani consacrati offrono se stessi con tutto ciò che sono di novità, di entusiasmo, di fragilità, di amore fresco per Dio e per i fratelli.

I giovani consacrati chiedono alle comunità di avere il coraggio di sognare perchè finalmente liberi da formalismi che non aiutano la vita e di rischiare nuove forme di evangelizzazione e di servizio, per non diventare sterili.

A 2 religiosi adulti: Di quale modello di comunità abbiamo bisogno per risvegliare la vocazione alla vita consacrata? Resistenze e possibilità da parte delle comunità.

Abbiamo bisogno di una comunità di fede, di una comunità in cammino, di una comunità che rinuncia ai propri tempi e spazi per essere dono.

E' importante un quotidiano paziente passaggio dall'io al noi. 

In questo quotidiano paziente passaggio, 3 pilastri:
ascolto reciproco: i giovani vanno in cerca di ascoltatori più che di parlanti.
spazio da costruire: la spiritualità di comunione è fare spazio all'altro e per fare spazio, occorre togliere qualcosa di noi.
direzionalità: La comunità non è fine a se stessa, non si esaurisce nel "come è bello stare insieme": è per la missione!
E' importante riscoprire il perchè stiamo insieme.

Segue il link della Playlist delle videoregistrazioni del XLIV Convegno organizzato dal Claretianum sul tema: "I giovani nella vita consacrata: fede e discernimento vocazionale" - 11-14 dicembre, 2018.

https://www.youtube.com/playlist?list=PLeNkOvCH89oCGnoGVrEk1d71qfzgnvAkC

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