La Casa di Cura Figlie di S. Camillo di Cremona si prepara alla dimissione di tutti i pazienti COVID 19
Sono iniziate le attività per sanificare i locali. Di questo periodo particolare per l’attività sanitaria ci torna alla mente l’incertezza la paura e la solitudine delle persone malate e anche l’angoscia dei familiari che ogni giorno hanno sperato per la guarigione dei loro cari.
La nostra missione e’ stata preziosa nel stare vicino e nel sostenere malati e familiari.
GRAZIE di CUORE a tutto il personale Sanitario: suore, medici, infermieri, tecnici, oss, ausiliari, amministravi, fattorini, addetti alla lavanderia, economato, farmacia, e cucina, tutti come in un mosaico hanno dato il loro contributo.
GRAZIE di CUORE a tutti
Il Prof. Maurizio Marvisi Direttore dell’unità Operativa di Medicina ha descritto l’attività svoltasi nella nostra Casa di Cura durante l’emergenza COVID 19
Dall’inizio della fase pandemica (prima settimana di Marzo), la Casa di cura “Figlie di S. Camillo” di Cremona, ha messo a disposizione un numero progressivamente crescente di posti letto per pazienti con polmonite Covid 19 correlata.
Nel giro di pochi giorni, la degenza del Dipartimento Chirurgico, per un totale di 64 posti letto è stato destinato alla gestione di questi pazienti.
La UO di Medicina Interna diretta dal prof Marvisi e composta da 2 pneumologi, 3 internisti, supportati da alcuni colleghi del dipartimento chirurgico (urologi, ortopedici, otorino, chirurghi generali), ha coordinato il nuovo reparto COVID.
Il reparto di degenza è stato diviso in 3 sub unità, di circa 20 posti letto ciascuno, gestito dalle Coordinatrici Infermieristiche della Urologia (Suor Jansi), della Chirurgia (Suor Felicitè), della cardiologia (Suor Amala), coadiuvate dalla caposala della Medicina Interna (Suor Maria).
Nella gestione infermieristica sono stati coinvolti anche gli infermieri del dipartimento chirurgico e della sala operatoria. Nell’ambito del nuovo reparto COVID è stata individuata una zona a medio-alta intensità di cura, ove venivano collocati i pazienti più gravi che necessitavano di ventilazione meccanica non invasiva (CPAP- BiPAP, ecc).
La UO di Medicina aveva già ha disposizione 4 ventilatori polmonari, in pochi giorni la dotazione è passata ad otto ventilatori non invasivi.
I pazienti dimessi guariti sono stati 204, di questi 20 soggetti sono stati sottoposti a ventilazione meccanica non invasiva e a monitoraggio poliparametrico per grave insufficienza respiratoria, 150 soggetti a ossigenoterapia (maschera di Venturi e Reservoir), 3 a ossigenoterapia ad alti flussi (HFOT). La mortalità è stata del 3.5%.
La direzione sanitaria (Dr Bianchi) con la collaborazione dell’ufficio economato (Suor Filomena) e del servizio farmaceutico (Dott.ssa Mattioli ) hanno giornalmente monitorato il fabbisogno dei mezzi di protezione individuali (camici. Calzari, guanti, visiere, proteggi capo e mascherine) garantendone la costante fornitura.
L’esperienza clinica e gestionale della nostra struttura è arrivata alla ribalta dei media internazionali, prima il più importante quotidiano olandese il Telegraph, poi la stampa statunitense (New Tork Times, Los Angeles Time, ecc) e di tutto il mondo, hanno pubblicato stralci di una ampia intervista del Prof. Marvisi con la associazione stampa estera in Italia (intervista usufruibile sulla pagina Facebook della Associazione stampa estera in Italia)
Link di lettura:
Grazie Professore!
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