Beato Luigi Tezza - L'animatore di Dio di Bruno Ippoliti 4

Nella settimana trascorsa a Parigi moltissime persone illustri hanno voluto incontrarlo. Aveva il dono di capire subito il problema sito nel profondo del cuore di chi l’accostava e diceva: “Con l’aiuto di Dio si deve guardare lontano e capire come meglio fare la Sua volontà. Bisogna convincersi  che il Signore dispone tutto per il nostro bene”. Ogni traguardo raggiunto diventava per lui un nuovo punto di partenza. 

Nel frattempo anche un’altra anima aveva intrapreso il suo cammino di perfezione: Giuditta Vannini. Le vie del Signore s’intrecciano mirabilmente e vedremo in seguito come ciò avverrà.
Iddio non chiede di compier grandi imprese
ma di ben fare ogni cosa che si fa.
Giuditta sempre a questo invito attese
mettendo impegno ed in semplicità.
La volontà divina a volte è oscura,
non si riesce a capire facilmente.
Ma quel che importa e bisogna averne cura
è amare Iddio ancor  più intensamente.
Nel 1889 Padre Tezza fu eletto primo Consultore. Non poté rifiutare perché era profondamente convinto che quando si  è alla sequela di Cristo non si appartiene a se stesso ma alla Chiesa. Il nuovo incarico lo portò a Roma dove vi trascorrerà 9 anni. 

Onde definire quanto era rimasto sospeso in Francia, ebbe cura di ritornarvi spesso. L’attività di Padre Tezza non conosceva soste: riusciva a seguire con il massimo zelo ogni attività. Con tanta umiltà, prima di fare un passo significativo, ne rendeva partecipi i superiori per averne l’approvazione.

A questo punto si avvia e prende forma la meravigliosa vita di Santa Giuseppina, allora Giuditta Vannini. I disegni divini sull’uomo, il più delle volte sembrano incomprensibili ma bisogna convincersi che son sempre perfetti. Giuditta Vannini, con tanti scrupoli, stentava a trovare la sua strada per servire il Signore.
Giunto il momento ormai di dare inizio
a quel programma che Tezza agognava.
Necessitava arricchire il servizio
dell’assistenza cristiana al malato.
Il contributo di donne era richiesto
nel mare immenso del male e del dolore.
Pregava il Padre che provvedesse a questo
proprio allorquando  fu scelto Confessore.
Il 12 febbraio 1891 la Consulta Generale conferì a Padre Tezza la piena facoltà di prendere le iniziative che riteneva più opportune per far sorgere un’organizzazione femminile al servizio del malato. Padre Tezza fece subito suo il progetto ma non cercò di forzare gli eventi, seppe aspettare. E la Provvidenza intervenne puntualmente. 
 

Continuiamo a conoscere la vita del Beato Padre Luigi Tezza, questa volta dagli scritti e riflessioni del sig.re Bruno Ippoliti, studioso del nostro Fondatore.

continua domani ....

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