130 anni di Fondazione
Celebrazione Eucaristica presieduta da padre Luigi Secchi, religioso camilliano e nostro cappellano.
Omelia padre Luigi Secchi M.I.
Carissime Sorelle,
oggi 2 febbraio, festa della presentazione al tempio, ricorre nello stesso tempo la festa della vita consacrata. Con tutta la grande famiglia carismatica camilliana celebriamo l’anniversario della conversione del Nostro Santo Padre Camillo il 2 febbraio dell’anno 1575 sulla via di Manfredonia.
Con il cuore ricolmo di gioia eleviamo al Signore il nostro grazie per le meraviglie che ha operato in questi 130 dalla fondazione dell’Istituto delle Figlie di San Camillo.
Il racconto degli avvenimenti che hanno portato Camillo sulle vie del Signore è documentato con dovizia di particolari molto interessanti nella Vita del Padre Camillo de Lellis, Vita manoscritta del Padre Sanzio Cicatelli.
“Dio è al primo posto. Dio è tutto. Bisogna salvare l’anima che non muore”. Se Dio è tutto, il Tutto che vuole entrare nella mia vita, in che modo io gli faccio spazio?
Sulle orme di San Camillo, i Fondatori hanno assimilato e testimoniato il Vangelo della compassione e della tenerezza in attento ascolto del grido dei malati, dei poveri e degli scartati del loro tempo.
Quale eredità spirituale oggi, a distanza di 130 anni, consegnano alla Chiesa, all’Istituto delle Figlie di San Camillo e all’umanità sofferente?
Fin dall’inizio della fondazione dell’Istituto, il 2 febbraio 1892, i Fondatori , chiamati da Cristo ad essere luce del mondo e sale della terra, hanno testimoniato il primato della carità.
Così scriveva Madre Giuseppina Vannini: “Dio e Dio solo sarà il mio sospiro, la mia bandiera, il mio centro; lasciate o Gesù, che faccia mie tutte le sante intenzioni del vostro Cuore…” (Autografo, Salsomaggiore, 1909; AFSC, 1 A86, Scritti 119).
La festa della vita consacrata ci invita a ritornare alle origini della nostra consacrazione religiosa camilliana. Dobbiamo essere un segno di profezia nel variegato mondo della salute. La nostra vita, guidata dalla mano divina, deve avere lo stile della misericordia.
Il Padre Luigi Tezza si era lasciato guidare dalla certezza che la logica evangelica del servo inutile rinvia alla mano del Signore che opera meraviglie per coloro che si lasciano plasmare dalla potenza del Suo Santo Spirito.
E’ di grande attualità la sua riflessione: “Considerati come un semplice strumento in mano del Signore; lasciati adoperare con santa indifferenza e con la massima docilità, persuasa che sei niente e che sei tutto in Lui e con Lui che ti adopera” (Autografo, Roma, 13 settembre 1895; AFSC, 1 A020, Scritti 19).
Carissime Sorelle, in questo giorno preghiamo per ogni consacrata e ogni consacrato, per l’Istituto delle Figlie di San Camillo, chiedendo a Dio di aprire il cuore di molti giovani perché rispondano al Suo invito a seguirlo in un cammino di speciale consacrazione a Lui e alla Chiesa intera.
Buon cammino di santità!
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