"Le cento braccia" in pellegrinaggio sulle orme di San Camillo de Lellis Santuario San Camillo de Lellis e presso il santuario del Volto Santo a Manoppello.
Accolte con tanta premura e con mille attenzioni dalle sorelle della comunità di Bucchianico, ospitando il numeroso gruppo nel chiostro di Santa Chiara, tra gli affreschi suggestivi della Santa e le sfumature di carità rendendo una accoglienza squisita.
Omelia di padre Germano Santone M.I, rettore del Santuario di San Camillo Bucchianico
Benvenuti al santuario,
La parola del Signore ci aiuta anche a capire meglio il percorso del pellegrinaggio che state vivendo, so che andrete anche al Santuario di Manoppello, andrete a vedere il Volto di Gesù, quello stesso volto che Camillo ha intravvisto in qualche modo negli ammalati, nei poveri, negli ultimi. È proprio una questione di sguardi!
Anche il vangelo di oggi parla di sguardi, di attenzioni, di piccole attenzioni, di quelle cose che noi molte volte non notiamo.
Oggi si parla di un paio di sguardi nel vangelo, lo sguardo malizioso di coloro che scrutano il fare di Gesù e poi lo sguardo di misericordia di Gesù per coloro che scelgono i primi posti.
Ci sono questi due sguardi del malizioso e della misericordia, Gesù ci invita proprio ad essere umili. Gesù ci invita ad avere gli occhi verso gli altri, ad accorgerci delle ferite che hanno gli altri. A volte pensiamo di essere gli unici che soffrono, gli unici che sanno fare, gli unici che sanno parlare, gli unici! E invece c’è qualcun altro magari meglio di noi.
San Camillo ci insegna a fare questo. A volte davanti a noi ci può essere qualcuno con una ferita che non vuole far vedere e che ancora sanguina, porta una ferita che non accetta, che vuole coprire con mille parole e con mille atteggiamenti.
Quindi innanzitutto essere veri, essere veri con sé stessi. Impariamo a capire le ferite dell’altro partendo dalla nostra, partendo dal nostro malessere, questo è lo sguardo di Misericordia di Gesù.
(…) Se ti senti amato da Dio e dai fratelli, non hai bisogno di sgomitare perché Dio ti basta, Dio è tutto. L’amore della persona che ti ama è tutto, quindi anche se rimani all’ultimo posto e sai che chi è al primo ti ama, non è necessario raggiungerlo davanti perché ti basta il suo amore, allora questo ci insegna l’umiltà, il non avere lo sguardo malizioso.
Il percorso di un pellegrinaggio deve aiutarci a fare questo, il pellegrinaggio nella sua storia, nel suo essere, è anche tempo di sofferenza, un tempo di salita, perché prima si pellegrinava a piedi, è un tempo in cui si sperimenta la fatica e la propria fragilità, allora questo cammino nella gioia di questa giornata sia anche un tempo per riscoprire tutto quello che ci porta a Dio ma anche tutto quello che ci allontana da Dio affinché possiamo trasformarlo, affinché possiamo grazie a Dio stesso illuminarlo, solo così saremo capaci veramente di avere uno sguardo di misericordia, lo stesso sguardo che Gesù ha avuto per coloro che erano presenti alla festa di nozze del Vangelo, allora anche noi possiamo sentirci dal Maestro “Vieni più avanti” perché sei colui che è stato perdonato, che è stato amato, colui che da sempre è stato pensato per fare grandi cose e saprai anche scrutare la ferita dell’altro e amarlo nonostante la sua ferita e ti accorgerai della grazia che Dio mette nel tuo cuore.
Che questo giorno possa aiutarvi in questo ad essere umili e riscoprire la freschezza del donarsi.
Museo santuario
Stalla dove è nato San Camillo
Basilica del Volto Santo - Manoppello
Ringraziamento
Un pellegrinaggio singolare quello tenutosi in Abruzzo insieme ai giovani delle “100 Braccia” sulle orme di San Camillo dal tema catechetico “Dal volto di Camillo al Volto di Gesù”. Dopo aver conosciuto il Gigante della carità nella nostra Città Eterna, il Santo per eccellenza del mondo sanitario, seguendo le sue orme tra le vie di Roma fino alla Chiesa della Maddalena dove riposa il suo corpo, si è voluto fare un altro step che ci ha portato a conoscere il Camillo prima della conversione, un uomo con il suo volto umano e peccatore, uno di noi, uno come noi, un uomo in cammino, l’uomo della piazza di Bucchianico tra la sua gente.
Dal volto di Camillo per giungere al vero volto di Cristo che noi troviamo nei deboli, nei malati e nei poveri.
Il pellegrinaggio si inserisce nell’anno giubilare di un altro camilliano, quello di Luigi Tezza, per ri-partire proprio dalle origini iniziate da un altro Anno Giubilare che vede la nascita di Camillo in un modo del tutto prodigioso.
Il ringraziamento al Rettore del Santuario di Bucchianico p. Germano che anche attraverso la persona di Umberto, quale guida, ci ha accompagnato nel percorso e grazie anche al Rettore del Santuario del Volto Santo di Manoppello, Padre Antonio Gentili, per la presentazione ben dettagliata per conoscere meglio il volto di Cristo che scorgiamo nei più deboli.
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