di p. Alfredo M. Tortorella
Bucchianico (Ch), città natale di San Camillo de Lellis (1550-1614), è stata scelta come meta dell’annuale pellegrinaggio organizzato dalla Pastorale Giovanile dell’Arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo.
Circa 600 giovani, accompagnati dai loro parroci e catechisti, si sono così ritrovati domenica 29 ottobre ’17, nella cittadina abruzzese che ha dato i natali al santo Fondatore dei Ministri degli Infermi (Camilliani) e riformatore della servizio infermieristico ai malati, vivendo una giornata di incontro fraterno, gioia grande e toccante spiritualità. San Camillo, come è stato ricordato, è legato profondamente al Gargano: qui, tra Manfredonia e San Giovanni Rotondo, nel lontano 1575 quando aveva appena 25 anni d’età, avvenne la sua straordinaria conversione che lo condusse ad abbandonare la vita dissoluta del soldato di ventura e del giocatore d’azzardo, per abbracciare Cristo presente anzitutto nelle sue personali “ piaghe”, e quindi nelle infermità dei malati che da lì a poco ebbe modo di incontrare negli ospedali romani. Un messaggio, quello di Camillo, eloquente e forte anche per i giovani: l’amore si vive “quando si esce da sé”, dalla commiserazione delle proprie miserie ed insuccessi, verso le altrui necessità e bisogni. E così la concreta constatazione che più si dà, più sorprendentemente si riceve, secondo il messaggio che ci viene dal Vangelo.
La Santa Messa presieduta da don Stefano Mazzone – vicario generale- che a nome dell’Arcivescovo mons. Michele Castoro, ha incoraggiato i giovani a continuare il cammino ecclesiale con forza e convinzione; il momento di fraternità del pranzo a sacco e della visita ai luoghi di san Camillo; e infine, la gioiosa testimonianza dei giovani di Roma impegnati nel “servizio ai malati a domicilio” insieme alle Suore Figlie di San Camillo, hanno reso la giornata un vero evento da ricordare.
San Camillo era solito dire: “Vorrei avere cento braccia per servire tutti i poveri e i malati del mondo”: un’espressione, questa, che rivela il desiderio di poter fare molto di più! Da questa frase è stato ricavato un canto dal titolo Cento braccia, le cui note - in un vero momento di festa – hanno accompagnato la fine della Giornata dei Giovani a Bucchianico, con il rientro serale nei vari comuni dell’Arcidiocesi.
La speranza è che le “cento braccia” d’amore desiderate da San Camillo - e molte altre ancora! - siano quelle dei nostri giovani che scoprendo in sé la capacità grande d’amare, si diano con generosità al servizio e alla cura delle nostre comunità cittadine ed ecclesiali!
La gioia della partenza!! ..... giovani in cammino ...
Tutto pronto per accogliere i giovani!!!
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