Per l'apertura della causa di beatificazione di Fratel Ettore.Testimonianza di Suor Maria

Era il 21 aprile 1996 quando  la prima tappa del mio cammino di formazione religiosa iniziale si concludeva con la Professione Religiosa Camilliana, nell’Istituto delle Figlie di San Camillo. La Consacrazione Religiosa ha iniziato  per me un nuovo cammino formativo di conformazione a Gesù Misericordioso Casto, Povero, Obbediente pronto a dare la vita per i fratelli.
E noi tutti a viso scoperto riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore veniamo trasformate in quella medesima immagine di gloria in gloria secondo l’azione dello Spirito del Signore2 Cor 3,18. 
Questo giorno è stato il giorno più bello della mia vita. Ricordo alcune parole del Celebrante che hanno toccato molto il mio cuore disse: “La professione Religiosa è un dono di Dio. Gesù è la strada, la via che conduce al Padre, Lui la Luce, Lui la Verità. Gesù ci porterà dove anela il nostro cuore al possesso di quel bene eterno”.
Mi riaffiorano in mente le illuminanti parole di Sant’Agostino “la vita felice ha la sua sede nei desideri quando si compiano …… eppure noi non siamo mai soddisfatti. La ragione sta nel fatto che in ogni nostro desiderare si nasconde il desiderio del Bene Supremo Dio nostro Padre …… A parere mio felice  non si può dire chi non ha ciò che ama”. 
Quel giorno come ancora oggi ero felice, non potevo dire di possedere il Sommo Bene ma  per me si apriva un sentiero che mi orientava verso la vera felicità e questo mi dava molta gioia. 

Ma cosa è successo prima del mio ingresso tra le Figlie di San Camillo?

Raccontare la mia vocazione, per me, significa parlare di Dio e del suo infinito amore di predilezione. Si perché è Lui il Protagonista di ogni storia vocazionale, l’Autore di un disegno meraviglioso.
Nella mia vita fino all’età di 18 anni, Dio, la Chiesa e i Sacramenti non facevano parte del mio mondo. Oggetto dei miei pensieri: la ricerca di un amore umano, crearmi una famiglia, avere dei bambini. Fu solo dopo qualche mese dal mio diciottesimo anno  che dentro di me qualcosa iniziò a cambiare. Dio fece irruzione nella mia vita,  si servì di alcune circostanze dolorose, di un amore finito che mi lasciò nel buio del mio io senza  speranza. La tristezza aveva invaso il mio cuore, l’unica ancora  era la preghiera.
Così iniziai a frequentare un gruppo carismatico, e grazie ad alcuni amici del gruppo mi riavvicinai alla Chiesa. Il Sacramento della Riconciliazione, dell’ Eucarestia e il Santo Rosario sono stati le medicine che hanno guarito molte ferite della mia anima. Scoprii attraverso questi Sacramenti una gioia indescrivibile. Dio pur invisibile si rendeva visibile nella mia anima. In pochi mesi la mia vita cambiò. I miei pensieri e sentimenti cambiarono, il desiderio di Dio e di compiere ciò che Lui voleva era molto forte. Così mi rivolsi con la preghiera quotidiana del Santo Rosario a Maria chiedendole di indicarmi la via per andare a Gesù.
Il primo Febbraio del 1991 insieme al gruppo di preghiera mi recai a far visita ad alcuni anziani presso una casa di Riposo, in quell’occasione incontrai Fratel Ettore Boschini che diede la sua testimonianza di vita e ci fece vedere attraverso un video il luogo in cui viveva e le varie opere del suo apostolato. Mi sentì molto toccata dalla sua testimonianza e in cuor mio pensai che la mia preghiera a Maria stava per essere esaudita. 


Ma chi era questo Frate così carismatico capace di trascinare verso Gesù e i poveri?                        
Possiamo dire che Fratel Ettore Boschini  è stato un umile servitore della Misericordia. Lo è stato a tempo pieno, praticando talvolta, fino allo sfinimento, l’apostolato della Carità verso i poveri più poveri, come a lui piaceva chiamarli. Nutriva ardente pietà verso Maria Immacolata e nel Suo Cuore gettava ogni  preoccupazione. L’Eucarestia era la sua forza. Confidava ciecamente nella Provvidenza di Dio. Ciò che lo caratterizzava era  l’amore a Maria, l’amore all’Eucarestia, la passione per Dio e la salvezza delle anime, la passione per  i poveri “i suoi amici”. 
Fratello Ettore ha vissuto il grande mistero del dolore offerto per amore. Il cancro ha logorato il suo corpo ma con la sua sofferenza unita a quella di Gesù ci ha donato una palese testimonianza ed ha incarnato nella sua vita questa Parola “Non c’è amore più grande di questo, dare la vita per i propri amici”.
                                   La giovane Maria nel circolo; anche la giovane che porta la Madonna è oggi una religiosa camilliana che pronto ci racconterà la sua esperienza....indovinate chi è?

Ma chi è stato per me Fratel Ettore?

Prima di tentare di rispondere a questa domanda vorrei fare una breve premessa: la chiamata è una iniziativa di Dio che si serve della mediazione di qualcuno che in un certo senso crea un legame tra noi e Dio. Si legge così nel vangelo di Luca “Al sesto mese l’Angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea chiamata Nazaret. cf. Lc 1,26.
L’Angelo è il personaggio inviato a Maria ma non per sua iniziativa; fu mandato da Dio per dare un annuncio.  
Ecco cosa è stato per me Fratel Ettore: un Angelo inviato da Dio che in quel provvidenziale incontro, aveva un annuncio da darmi Vieni tra i poveri a Seveso, e quasi scherzando aggiunse, chi va lì diventerà Santo! Quindi l’annuncio di seguire Gesù tra i poveri  e l’ideale della Santità hanno toccato il mio cuore e così per sola grazia ho lasciato tutto e l’ho seguito. Mi sono sentita chiamare a prendere il largo, a gettare le reti sulla sua Parola, a non temere di lasciare tutto e seguirlo, un po’ come Simone e i suoi compagni:
Gesù … disse a Simone: “Prendi il largo e calate le reti per la pesca”. Simone rispose: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti”. E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: “Signore, allontanati da me che sono un peccatore”…Gesù disse a Simone: “Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini”. Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. (Lc 5,1-11) 
E la mia Famiglia?
La risposta alla mia preoccupazione veniva da quel lieve fruscio che come un vento leggero affiorava nella mia coscienza. 

Sapevo che mio padre e i miei fratelli non mi avrebbero mai lasciato andare con Fratel Ettore, ma cosa fare? Non c’era più tempo, l’annuncio esigeva una risposta immediata. 
La Parola di Dio mi diede un ulteriore spinta. 
“Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me;” e ancora Mc 6,7-13 “Gesù chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi. E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche. Mt. 10,36 
E così lasciata ogni cosa lo seguì.

Fratel Ettore  portandomi con sé, senza nessuna esitazione, senza curarsi dell’opinione sociale, ha avuto molto coraggio e fiducia in Dio, possiamo dire che come era solito fare non ha seguito la testa ma il suo grande cuore che con occhi profetici vedeva oltre, ha visto in me il germe della vocazione alla vita consacrata Camilliana. 
E non ha esitato a compiere una piccola “follia”.
Questo Angelo mi ha accompagnata e guidata fino all’incontro con  le Figlie di San Camillo e il mio ingresso tra loro. 
Grazie Angelo mio perché hai permesso che Dio mi rendesse felice.

A te mio “ Angelo”  una semplice preghiera

Caro Angelo Fratel Ettore 
la vita per vari motivi ci ha impedito di condividere insieme la bellezza del nostro Carisma Camilliano. Adesso che le barriere del corpo, del Tempo e dello spazio sono superate resta come Angelo accanto a noi tue sorelle Figlie di San Camillo e intercedi per  noi presso il nostro Celeste Sposo quei doni che ci rendono  sempre più zelanti e appassionate per Dio, per i poveri e sofferenti, continua ad essere attraverso noi  quel’ “Angelo” che ha saputo trasmettere a  molte giovani quell'amore Misericordioso sulla scia di San Camillo e dei  nostri Beati Fondatori Padre Luigi Tezza e Madre Giuseppina Vannini e fa che quanti ricevano l’annuncio  accolgano la chiamata di Dio e ancora oggi abbiano la forza e il coraggio di lasciare tutto e seguire la Voce che dice “VIENI E SEGUIMI”.
Ottieni ai piccoli, ai giovani, ai grandi, agli anziani, a tutte le famiglie, ai consacrati, a tutta la Chiesa quella grazia che ci fa essere  una piccola goccia di amore, come lo sei stato tu, per divenire tutti insieme  un grande fiume di Misericordia. 
Amen. 
Grazie senza fine mio caro Angelo! 
Suor Maria Rapisarda F.S.C

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