Il primo ospedale in cui le Figlie di San Camillo assistono gli infermi
Le Figlie di San Camillo, fondate dal Padre Luigi Tezza e dalla Madre Giuseppina Vannini, iniziano il loro servizio di carità a Roma, prendendosi cura dei fratelli malati nelle case e accogliendo i più bisognosi nella casa di Via Giusti 7.
Nell’agosto del 1893 sono presenti anche a Cremona per l’assistenza a domicilio e la presa in carico delle signore più bisognose nella loro casa di Via Ala Ponzone 16.
Con la fondazione di Mesagne, nel 1894, le sorelle per la prima volta erano responsabili dell’assistenza di tutti i malati di un ospedale, collaborando con il personale ausiliario e infermieristico, nonché con i Signori medici e con l’Amministrazione del nosocomio.
L’ospedale di Mesagne – che oggi porta il nome di San Camillo de Lellis – ebbe origine nell’arco degli anni 1548 – 1559 da un gruppo di persone desiderose di occuparsi dell’assistenza ai malati.
Nel 1884 con il concorso della pietà cittadina e la Congregazione di Carità, mercé vari e opportuni adattamenti l’ex convento dei Francescani Riformati diventava sede definitiva del nosocomio, «tra i primi della provincia di Terra D’Otranto».
Nell’autunno del 1894 le camiliane erano chiamate a prender servizio in quest’ospedale e in questa cittadina di 28.000 abitanti in provincia – allora – di Lecce.
Le sorelle raccontano
«Sono giunta a Mesagne insieme a Suor Alfonsina Ferrari. I primi tempi sono stati molto faticosi e molto duri: abbiamo esercitato in tutti i sensi la povertà, tanto mi ricordo che avevamo solo tre sedie mentre noi eravamo in cinque. Quello che ci sosteneva e ci dava forza era l’amore e l’unione che vi era tra di noi».
Suor Irma Valsecchi aggiunge: “si lavorava con amore, come in una famiglia. Io sono arrivata a Mesagne destinata all’Ospedale militare. Vi erano 350 soldati. Arrivavano soldati feriti, laceri, malridotti ed il lavoro delle suore era tanto e continuo. Ricordo che il nostro viaggio per arrivare sino a Mesagne è stato una vera e propria odissea. Partimmo da Roma con un camion militare ed abbiamo camminato per più di 24 ore. Abbiamo avuto diversi fermi dovuti a posti di blocco da parte di soldati tedeschi, inglesi, ecc.”
Come sia nata l’idea di costituire questa comunità camilliana nelle Puglie non risulta da documenti scritti. Al riguardo, però, padre Giovanni Sandigliano, primo biografo della Beata Vannini, raccogliendo la testimonianza orale delle suore contemporanee alla cofondatrice, dice che le parole di un articolo pubblicato sul quotidiano romano Vera Roma «furono un raggio che condusse le Figlie di S. Camillo in Mesagne».
La Congregazione di carità esistente nella cittadina, da tempo cercava una Congregazione di suore a cui affidare il proprio ospedale, quando un membro della stessa, imbattutosi a leggere le espressioni elogiative del giornale, propose al consiglio di domandare alla nascente opera se volesse accettare quell’impegno.
I rapporti tra Mesagne e Roma presero avvio da una lettera del sig. Francesco Martucci, membro della Congregazione di carità di Mesagne, datata 23 aprile 1894, nella quale chiedeva alla Vannini se fossero disposte a portare «l’opera loro tanto ammirabile» nella cittadina pugliese.
Inizia così la corrispondenza tra gli interessati di Mesagne e i rappresentanti dell’Istituto, a Roma. Già dai primi approcci la Vannini apparve favorevole alla richiesta; non così invece il p. Ferrini, Superiore delegato dell’Istituto - e con lui il Servo di Dio - che temeva che la trasferta a Mesagne fosse un passo prematuro, data la distanza con Roma e l’esiguità numerica delle religiose.
Invece l’amministrazione di Mesagne era decisa ad avere le suore camilliane e la loro insistenza ottenne che la fondazione passasse dalla fase di progetto alla esecuzione.
La Vannini parte da Roma per Mesagne il 12 novembre 1894 per constatare di persona il luogo e il progetto proposto in quell’Ospedale civile (v. infra, B, 20). Il sopralluogo ebbe esito positivo e fu così concordata una convenzione tra la Congregazione di Carità e l’Istituto Figlie di S. Camillo.
L’attività nell’ospedale ebbe inizio il 9 dicembre 1894; le suore inviate furono: Suor Alfonsina Ferrari, designata Superiora della comunità, suor Eugenia Baldi suor Pia Ghidoni e suor Rosa Zanol [...]
Parrocchia Santa Maria di Loreto (Ospedale San Camillo)
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