#San Luigi Gonzaga e #San Camillo...
Quando a Roma scoppiò la peste, Luigi Gonzaga aveva chiesto e ottenuto di servire gli infermi nell’ospedale di San Sisto. Poco dopo, però, i superiori gli fecero lasciare quel posto per timore che, data la sua fragile costituzione fisica, potesse correre il pericolo del contagio. Gli fu permesso tuttavia di visitare gli ammalati ritenuti meno pericolosi, in un ospedale ai piedi del Campidoglio. Mentre di recava all’ospedale vide abbandonato sulla strada un ammalato in fin di vita. Come buon pastore se lo caricò sulle spalle e lo portò all’ospedale. Era un appestato e Luigi ne contrasse il morbo che in pochi mesi lo condusse alla morte: Era il 1591, aveva solo 23 anni.
Nella foto San Luigi che veglia e osserva San Camillo
#San Luigi Gonzaga e il #Beato Luigi Tezza
[...] In una lettera all’Artini, il chierico Carcereri esprimeva parole di ringraziamento e di lode verso il Servo di Dio che, a suo dire, ricopiava in sé la verginale modestia di S. Luigi Gonzaga e la carità di S. Camillo (v. infra, 16). Lo stesso Vice Maestro, p. Bernardino Girelli, riferisce all’Artini che il chierico Tezza «olezza di grazia e di virtù»[...]
Fonte: Postulazione Capitolo III Noviziato e professione Solenne tra i camilliani (1856-1858)
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