Meditazione Novena di Natale Quinta Meditazione: L’ASCOLTO

“Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. 
Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, 
con tutta l’anima e con tutte le forze.” (Dt6,4)

      Sorelle carissime, Questo nostro tempo è caratterizzato da un primato dell’occhio, della visione, dell’immagine. Vuoi avere accesso al mondo moderno? Basta che ti funzioni la vista. Anche se non senti, non è un problema. Un società che gioca molto su la perfezione dell'immagine e che è molto attenta alla nostra immagine. Ci presenta quindi delle immagine bellissime, perfette, 3D, reali e veramente piacevoli da vedere! E ci spinge altrettanto a curare la nostra immagine: la linea, il viso, i vestiti… questa è la nostra società!        
      Ma questo mondo dell’immagine, della visione, crea in noi un male profondo! Fabbrica dei mostri, cioè delle persone incapaci di ascolto! Semmai ascoltassimo, si da più attenzione al rumore che alle parole. Chi non ascolta, chi non vuole ascoltare è pericoloso per se stesso e per gli altri: farà solo DANNI! Pensiamo profondamente, riflettiamo seriamo e confesseremo che diventiamo sempre più distratti e superficiali, frettolosi: concentrazione massima: 5mn! Se ascoltiamo, ascoltiamo per dare risposta non per accogliere! Anche quando non ascoltiamo, comunque non manchiamo di fare le maestre della parola e esigiamo ascolto dagli altri. Un segno: quelli che parlano troppo, di solito non ascoltano gli altri, o meglio colui che non ascolta gli altri, è spesso pieno delle proprie parole e non sa fare altro che bombardare gli altri. 
      La Bibbia, il mondo semitico invece, ha sempre privilegiato l’udito rispetto alla vista. Come se ci volesse dire, ricordatevi che avete anche delle orecchie! Dio incontra l’uomo, gli si manifesta specialmente attraverso la Parola. Anche se Dio è l’Invisibile, l’uomo può udirne la Parola. Dio parla all’uomo, lo chiama ad un rapporto di comunione, di vita con sé e per questo diviene di primaria importanza da parte nostra l’ascoltare. Quindi per la Bibbia, il vero credente è la persona che si apre all’ascolto, accoglie questa parola e poi risponde. Nel cammino verso Natale, contempliamo oggi una giovane donna che vive la spiritualità dell’ascolto e del dialogo. Maria entra interiormente in dialogo con la parola. Essa svolge un dialogo interiore con la parola a lei proposta, la interpella e si lascia da questa interpellare, per cercare di penetrarne il senso. Maria sente di far parte di un popolo in ascolto, anzi di un popolo di ascolto: «Ascolta, Israele! » (Dt 6,4 ) è il suo " credo". Papa Benedetto XVI ci offre una descrizione molto bella dell’ascolto di Maria in 4 punti: 
      L’ascolto di Maria è anzitutto un ascolto conservativo. «E sua madre conservava tutte queste cose» (Lc 2,19.51b). Noi non conserviamo le parole. Dentro di noi incidono poco e rimangono per poco tempo. Vengono cancellate subito! 
      È anche un ascolto interpretativo. Maria vede negli avvenimenti "parole", cioè un evento riempito di senso, perché deriva dalla volontà di Dio, creatrice di senso. Traduce gli avvenimenti in parole e penetra nelle parole nella misura in cui le accoglie nel "cuore", in quell'ambito interiore della comprensione. 
      È inoltre un ascolto meditativo. «Maria "mette insieme", "tiene insieme", inserisce il particolare nel tutto, lo confronta e lo contempla, e lo conserva. La parola diventa seme nella buona terra. Non viene afferrata in fretta, rinserrata in una prima comprensione superficiale e poi dimenticata, ma ciò che accade esteriormente ottiene nel cuore lo spazio della permanenza e può così dischiudere lentamente la sua profondità senza che la singolarità dell'evento venga annullata» 
      È infine ascolto ascetico. Maria non domina la Parola, ma ne è serva: l'accosta «lentamente» e anche con difficoltà, mostrando così di partecipare, come la discepola per eccellenza, alla condizione dei discepoli che, tante volte, specie nel Vangelo di Marco, dimostrano di non capire sempre e bene quello che il Maestro dice, fa e chiede. 
      È solito sentire nelle nostre famiglie religiose, la crisi dell’ascolto! I superiori non ascoltano! Ed è vero: *Non ascoltano perché non hanno tempo! Si stufano pure. Si lasciano prendere da mille e una preoccupazione, dall’ansia di fare tanto e tutto, e soprattutto con l’ansia di non sbagliare e non mancare al dovere di fare! Sembra a volte che credono di salvare il mondo o i confratelli o consorelle insegnando, sgridando, scrivendo, richiamando… tutto ma non ascoltando! Il mondo si salva ascoltando! "Non ascoltano anche perché semplicemente hanno paura! Paura di ascoltare perché non hanno soluzioni. Paura dei confratelli o consorelle stessi perché ci sta qualcuno comunque di particolare, mai soddisfatto, sempre in Kyrie eleison, sempre in lamentele … comunque non ascoltano. 

      E i religiosi? Si fa prima a dipingere i superiori o gli altri. È più importante guardarsi interiormente che guardare agli altri. I religiosi vogliamo essere ascoltati SEMPRE con attenzione e con tutto il tempo che ci vuole. Come sta il nostro responsabile non importa. Esigiamo ascolto. Solo che quando parla poi il povero superiore/superiora, non ascoltiamo le risposte. Sembra a volte che vogliamo dire al superiore o alla superiora: "Ascoltami e sta sito/sita” oppure “ascoltami e dimmi che ho ragione o dammi una risposta a mio favore”. Abbiamo un bisogno forte di essere ascoltati perché non siamo capaci nemmeno di ascoltare noi stessi! Siamo diventati sordi alle parole dentro di noi e esigiamo dagli altri ascolto sempre! Se fossimo ancora capaci di ascoltare noi stessi avremmo meno bisogno di farsi ascoltare! Saremmo solo e sempre discepoli dell’ascolto. Ogni incontro diventa un momento di dialogo e di condivisione, di meditazione memorabile. 


      Riscopriamo sorelle la bellezza e l’importanza dell’Ascolto. Maria ci dice che senza ascolto, nulla è possibile. Per accogliere il Bambino che viene, bisogna re-imparare ad ascoltare! Ascoltare noi stessi, la nostra vita, il nostro cuore. Ascoltare gli altri, ascoltare il mondo, ascoltare Dio che parla nel mondo, negli altri, e in noi. 

La fedeltà nasce dalla fede, la fede nasce dall’ascolto e l’ascolto nasce dalla volontà. 

Buon Cammino
P. Modesto Ouedraogo camilliano, cappellano casa generalizia Grottaferrata






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