Quarta Domenica d'Avvento Meditazione p. Alfredo Tortorella M.I.

Dal Vangelo di oggi, IV e ultima Domenica di Avvento (Lc 1,26-38)

"Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine".

Recentemente, il Cardinale padre Raniero Cantalamessa, predicando al Papa ha parlato del Natale come del più grande "Sacramento della Povertà": tutto, nei racconti evangelici del Natale, rimanda all'umile, al piccolo, al povero, al semplice. 

Nel Vangelo di questa ultima domenica di Avvento, sentiamo parole angeliche, provenienti da Gabriele, alla più pura e ignara fra le ragazze, Maria: colui che sarà grande, Figlio dell'Altissimo, il cui regno non avrà fine, poiché tra l'altro, si parlerà di Lui fino agli estremi confini della terra e fino agli estremi istanti di questa vita terrena, Lui, nascerà dalla più piccola, nel più piccolo e umile contesto, nel modo più povero e precario possibile. 

I tempi difficili legati al coronavirus hanno in sé un'unica dimensione positiva: il richiamo all'essenziale. Non ci renderanno grandi né acclamazioni, né notorietà, né ostentazione, né il dimostrare di aver ragione. I grandi, nel Vangelo, nascono dai piccoli. La vera ricchezza sta nel saper contare di quante cose possiamo pure vivere senza. Tutto questo - anche molto di più, e forse molto di meno - è il Natale del Figlio dell'Altissimo!

Sia pure il nostro più bel Natale!

Mille benedizioni,

 p. Alfredo m.i. 

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Ringraziamo di cuore Padre Alfredo per averci accompagnato durante il cammino di Avvento con le sue meditazioni, augurandole che il Bambino Gesù porte tante benedizioni per lui, comunità parrocchiale e famiglia.  

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