Settembre mese del Beato Luigi Tezza "La preziosa eredità" 5

In questo nuovo mese settembre 2021, e in attesa dell'esito del Processo Canonico Diocesano (Super Miro) per la Causa di Canonizzazione del Beato Luigi Tezza; vi presentiamo il capitolo V della tesi "Il carisma dell'assistenza agli Infermi e padre Luigi Tezza" di Suor Catalina Osella (religiosa camilliana, argentina) presentata per ottenere il grado accademico di  "Magistero in Scienze Religiose" preso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose "Ecclesia Mater" della Pontificia Università Lateranense a Roma 1983.

Capitolo V pag. 77-105

La preziosa eredità

Le virtù 

Nelle lettere, il servo di Dio p. Tezza, parlava anche delle virtù cristiane che sono come gli ornamenti
preziosi dell'anima. Così si esprimeva da Lilla il 28 agosto 1898: « ... Tra tutti i beni però che domando per voi al Signore, quello che sovra ogni altro fa l'oggetto dei miei più ardenti sospiri, è il bene della vostra
santificazione, poiché unicamente per questo il Signore vi ha trascelte a Sue predilette Spose dandovi la grazia della Santa Vocazione, e per questo altresì solamente, rispondendo alla Santa Vocazione, avete 
lasciato il mondo ed ogni altra cosa. Vorrei dunque sapervi sempre ed unicamente intente a questo supremo affare e quindi piene di santo fervore nella pratica di quelle virtù che più particolarmente debbono costituire la vostra santità agli occhi del Signore ed anche a quelli degli uomini per la loro edificazione e per la glorificazione del Padre vostro Celeste ... »55

A pari passo della virtù il padre raccomandava fondamentalmente il curare soprattutto la buona educazione. Da Lilla il 12 aprile 1899 scriveva: « ... A quelle che vi sono fà tante raccomandazioni anche da parte mia, non solo dal lato della religiosità e della pietà, ma anche da quello della civiltà e maniere un po' colte e bene educate. È l'ornamento indispensabile della virtù e massime della carità. Ciò servirà altresì per attirarvi vocazioni... » 56
Al padre generale il 24 ottobre 1901 scriveva: « ... È vero che si può andare in Paradiso anche senza conoscere il galateo, ma però mi pare che diceva San Francesco di Sales che dobbiamo vestir la virtù un po' pulitamente e come conviene Filiae Regis ... » 57 

Altrove scriveva: « ... Sono sempre contentissimo del P.N. il quale sarebbe perfetto sopra tutto pei giovani se avesse colle altre ottime qualità che tiene, anche un po' di cultura civile e buona educazione cosa che S. Camillo non voleva si negligesse benché secondaria e che, mi pare, da alcun tempo, poco o nulla s'insegna nei nostri noviziati... » 58

Le virtù teologali, sono grazie e abiti che rendono l'uomo, già in contatto con Dio per la grazia santificante, capace di partecipare alle divine perfezioni. La fede, la speranza e la carità hanno tal forza quando sono radicare nell'uomo e capaci di far fiorire le altre virtù; sono quindi il sostrato di ogni vita genuinamente cristiana. 

La fede fu il pane quotidiano nella vita del p. Tezza, che insegnava: « ... per carità tenetevi unite al Signore, operate in ogni cosa con spirito di vera fede ... » 59

A suor Camilla scriveva: « ... Abbiate fede, Figlie mie, e fede viva che vi faccia sempre essere vere religiose per Iddio e non per la creatura. Iddio non si assenta mai e mai non muta ... » 60

Il 19 luglio 1901, saputa la notizia della morte di suor Agostina, scriveva alla fondatrice: « ... ne sia
benedetto il Signore e ringraziamolo che si degni spesso scendere al suo giardino a cogliervi qualche nore e qualche frutto maturo. Se offre la natura di cotesta dolorosa separazione, deve il nostro cuore consolarsi nella grazia e nella fede, che sono i due occhi dell'anima coi quali dobbiamo sempre mirare ed aspirare al cielo nostra patria e termine del nostro viaggio ... » 61

In p. Tezza la speranza era forte. Per lui, la speranza in Cristo era al fondamento della vita; Cristo, in cambio delle fatiche e infermità sopportate in questa vita, dà la gloria eterna per i meriti della sua passione e misericordia. Al riguardo il padre scriveva da Lima il 23 gennaio 1902 a suor Emerenziana Scalera: « ...
Coraggio, figlia mia diletta, il tempo passa presto. Le sofferenze e i sacrifici passano, ma delle une e degli altri restano sempre i frutti dolcissimi. Siate generosa e tanto più allegra quanto più il Signore ti fa sentire la 
benedetta Sua Croce ... » 62

La carità fu la dominatrice del suo pensare e del suo agire. Carità che, in armonia con il suo spirito pratico, si tradusse tutta nelle opere secondo la parola evangelica: « ... Ogni volta che voi avete fatto qualcosa a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, lo avete fatto a Me … Ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere Infermo e mi visitaste ... »63. Attività che non fu semplice desiderio del cuore, ma esercizio di tutte le virtù cristiane: dalla mortificazione all'umiltà; dalla fortezza all'amabilità, alla misericordia. 

Camminando in tal modo sulle orme del Cristo il padre visse proteso verso gli stessi ideali di Camillo, essendo stato chiamato dalla provvidenza a dar vita a un nuovo germoglio che continuasse la nobile missione di Camillo, animato dalla stessa e identica carità. 

Il 30 gennaio 1895 esortava: « ... Statemi allegre, amatevi tra di voi altre come io vi amo teneramente e da vere Sorelle, affinché Gesù sia sempre con voi ed in mezzo a voi, e con Gesù avrete il Paradiso ... » 64

Ancora a suor Alfonsina il 2 marzo dello stesso anno: « ... Continuate ad essere la nostra consolazione nel vero spirito religioso, nell'ardore per le opere del Nostro Santo Istituto e nella pratica della più intima unione e perfetta carità fra di voi altre ... » 65

Il fondatore raccomandava in ogni occasione, una carità delicata, operosa e vigilante, preferendola anche alle penitenze corporali. Scriveva: « ... L'osservanza fedele della S. Regola e di tutti gli usi malgrado le difficoltà che incontrate; il sopportare lietamente ed operosamente per il Signore le molteplici privazioni a cui siete soggette; il compatirvi generosamente l'una l'altra nei vostri difetti; ecco la penitenza che vuole da voi Iddio e che vi domando in Suo nome ... »66

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55 AFSC, 1 A 028. 
56 AFSC, 1 A 031. 
57 A G/235. 
58 A G/220. 
59 AFSC, 1 A 014. 
60 A F S C ,l A 098. 
61 A F S C, l A 066. 
62 A F S C, 1 A 077. 
63 Cf. Mt 25,31-46. 
64 A F S C, 1 A 014. 
65 AFSC, 1 A 015.
66 AFSC, 1 A 016. 

continua domani ...


Alla fine della presentazione dell'intero capitolo, pubblicheremmo il link per la Tesi completa!


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