Quest'anno per noi di casa madre è stato un Natale diverso molto speciale.
Abbiamo avuto con noi a pranzo uno dei nostri poveri che andiamo a medicare: Giuseppe.
Qualche settimana fa all'avvicinarsi del Natale Giuseppe ci ha confidato che questa per lui è una festa triste gli tornano in mente i ricordi di quando lo viveva in famiglia.
Ora che è solo e vive all'ostello Caritas senza nessuno per lui, il Natale non ha più senso, gli sale la malinconia e non vuol vedere nessuno.
Raccolta questa confidenza con le sorelle ci siamo chieste qual è il regalo più bello per Giuseppe se non fargli vivere il Natale in un clima di famiglia?
Detto fatti: Gli abbiamo proposto di passare il giorno di Natale con noi. Lui è stato contentissimo. Per l'occasione la vigilia di Natale si è fatto lavare si è tagliato la barba, ha cambiato i suoi abiti.
Il 25 abbiamo preparato un Buon pranzetto e siamo andati a prenderlo. È stato proprio contento siamo stati tutti quanti insieme abbiamo mangiato, ha ricevuto tanto affetto e un piccolo regalo che accolto con tanta gioia era proprio strafelice e noi piene di gioia perché Gesù è nato nella nostra piccola casa.
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