Grottaferrata Solennità dell'Immacolata Rinnovazione dei voti di Suor Barbara

Solennità dell'Immacolata

Celebrazione eucaristica nella cappella della casa generalizia delle Figlie di San Camillo, presieduta dal Rev.do padre Elia Bouda, nostro cappellano, durante la quale Suor Barbara ha rinnovato i santi voti di perfetta castità, povertà, obbedienza e di servire gli infermi anche con pericolo della vita.

Testo Omelia  

La festa dell’Immacolata Concezione ci ricorda la seconda creazione, di cui la Vergine Maria è l’inizio. Della prima creazione ci parla il Libro della Genesi. Adamo ed Eva, i progenitori dell’umanità, sono ingannati dal serpente, dal nemico di Dio e dell’uomo. Dio lo maledice e promette che una donna gli schiaccerà la testa.

Ad Eva, madre di tutti i viventi nella prima creazione, Dio fa corrispondere la Madre della seconda creazione, ossia la Vergine Maria, piena di grazia, benedetta tra tutte le donne. Da Maria, disponibile senza riserve alla volontà di Dio, nasce Gesù Cristo, vero uomo e vero Dio. Maria di Nazaret, preservata dal peccato, diventa madre di Cristo, Madre della Chiesa. In Maria siamo invitati a riconoscere l’aurora del mondo ricreato, della nuova creazione.
Celebrare questa festa comporta almeno tre cose. Prima: accogliere pienamente Dio nella nostra vita, sull’esempio di Maria, l’Immacolata. Noi risplendiamo come persone nuove, come umanità trasfigurata, colma di amore per Dio e i fratelli, se viviamo in piena unità con Dio e la sua volontà. Cresciamo come persone più umane, più capaci di bene, di cura per i nostri fratelli e il creato, se coltiviamo un affetto pieno per Dio. Il nostro compimento umano e cristiano è posto in crisi quando viviamo dimentichi di Colui che nella nostra vita è all’origine di ogni dono. 

Seconda: diventare, a nostra volta, artefici della nuova creazione, costruttori di una nuova umanità, vincitori sul male, portatori di speranza. 

Terza cosa: Come diceva il papa “Siamo cristiani perché siamo mariani”. Essere mariani significa essere cristiani: più siamo mariani più siamo cristiani, perché più parliamo di Maria e più guardiamo a Maria e tanto più andiamo verso Gesù. Questo è il compito che Lei ha ricevuto da Dio nei riguardi di tutti e di ciascuno di noi. Da cui si capisce la profonda devozione di San Camillo per la Madonna. 

Nelle date mariane che la Chiesa commemora, Camillo vide realizzarsi la sua vocazione, quella dei suoi Ministri degli Infermi e la stessa volontà di Dio. Nell’antica memoria della “Purificazione della Vergine”, 2 febbraio, Camillo si convertì sulla strada fra Manfredonia e San Giovanni Rotondo decidendo di troncare col peccato e di darsi a Dio, “purificandosi” dal passato: era il 1575; nel 1582, alla vigilia della solennità dell’Assunzione, Camillo fu ispirato a fondare l’Ordine dei Ministri degli Infermi e due anni dopo, l’8 settembre 1584, memoria della Natività di Maria, Camillo faceva indossare l’abito con la croce rossa ai suoi primi compagni: li contemplava così nascere con Maria a nuova vita. Nel 1591, il giorno dell’Immacolata Concezione, vedeva la sua Compagnia e sé medesimo, pronunciare i voti solenni e consacrarsi definitivamente.

Oggi anche te Suor Maria Barbara fai la rinnovazione dei voti alla sequela di San Camillo e santa Giuseppina Vannini. Che Maria sia sempre accanto a te e interceda continuamente per te. Ricordati sempre queste parole: siamo cristiani perché mariani e io aggiungo siamo figli, figlie di San Camillo perché siamo mariani. Come Maria ogni giorno dice al Signore questa parole di Maria “Ecco la serva del Signore avvenga per me secondo la tua parola." 
Buona festa a tutti… 










Video della Rinnovazione

Tanti Auguri carissima Suor Barbara

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