Solennità di San Camillo 14 luglio 2025
Rinnovazione dei santi voti di Sr. Kalpana Yajjala, Sr. Arasely Caruhajulca Garcia, Sr. Isabelle (Sessime Fahe) e Sr. Anne Esperance N’Guessan Bledou, celebrazione eucaristica presieduta dal Rev.do Padre Elie Bouda M.I. nostro cappellano.
Omelia di Padre Eli
Letture: dal Libro del Siracide 4, 1-6.10/Salmo 145 / Rm 12, 6-16B /Mt. 25,31-40
Per la festa di San Camillo viene proposto l’ultima parabola del Regno dei Cieli, ove Gesù è finalmente presentato come il Re dell’Universo che alla fine dei tempi verrà nella sua gloria insieme con gli angeli per giudicare tutte le nazioni. L’immagine è per l’appunto quella di un Re dell’antichità che aveva tra le sue prerogative anche quella di essere giudice.
La scena è quella di un tribunale. Il Re che ha diritto di giudicare si siede sul suo trono. Accanto a lui tutti gli angeli cioè le miriadi di creature spirituali che sono al fedele servizio di Dio. Che siedono dietro di lui come una sorta di giuria, una commissione esaminatrice presieduta dal giudice stesso.
Davanti a questo tribunale compariranno tutti gli esseri umani vissuti in ogni luogo e in ogni tempo della storia del mondo. Già nella tradizione ebraica il giudizio finale ha lo scopo unico di dichiarare un verdetto. Sebbene la scena assomigli per molti aspetti ad un processo giudiziario, così come noi lo immaginiamo, essa, differisce da esso per un aspetto fondamentale.
Solitamente un processo rappresenta l’ultima indagine. Esso cioè ha lo scopo di scoprire definitivamente se l’imputato è colpevole oppure no. Non qui, nel nostro casi il Re nella sua funzione di giudice conosce benissimo le cause. Qui non si tratta di giungere un verdetto, ma solo di proclamarlo, davanti alla giuria degli angeli, che ha quindi solo lo scopo di attestare quanto detto, e davanti all’umanità tutta che sarà testimone del verdetto.
Il nostro Re si comporterà come un Pastore, il quale conosce bene il suo gregge e che quindi può senza timore separare le pecore dai capri senza rischio di sbagliarsi. Egli finalmente dividerà gli uni dagli altri. Per tutta la vita capre e pecore hanno vissuto insieme, goduto degli stessi benefici. Un pascolo era sempre disponibile per le pecore ma esse lo condividevano con i capri. Il mondo intero gode delle benedizioni della grazia comune fino a quando alla fine dei tempi pecore e capri saranno finalmente saranno separati. Le pecore saranno proclamate benedetti dal Padre ed invitate alla destra del Re, al posto d’onore da dove potranno godere dei benefici di appartenere al Regno di Dio. Il motivo è fissato dal fatto che le pecore sono tali perché hanno saputo amare compiendo gesti di misericordia e giustizia sociale.
Carissime che cosa ritenere da questa meditazione:
1 - Nell’omelia ho parlato di un giudice che proclama il verdetto senza indagine perché lui sa tutto. Chiediamo la grazia di avere sempre in mente che Dio sa tutto e che non abbiamo bisogno di essere ben visti dagli altri. Una vita felice è quando abbiamo per cuscino una coscienza pura …. È molto difficile, spesso sarete viste come le pecore nere ma Dio vede e provvede …
2 - Il motivo di ricompensa delle pecore non è l’obbedienza alla legge ma l’amore gratuito per gli altri. Chiediamo la grazia di rimanere buoni anche davanti al male che riceviamo in contraccambio…
3 - L’ultimo punto viene dal finale del Vangelo che ci fa capire che tutto quello che facciamo ai piccoli lo facciamo a Dio stesso: frase profondamente camilliana … Con questa finale del vangelo chiediamo la grazia di sapere vedere sempre la faccia di Dio in ogni persona simpatica o antipatica che incontreremo nella nostra vita tutta consacrata ai malati.
Che san Camillo nostro padre aiuti: Sr. Esperance, Sr. Isabelle, Sr. Aracely, Sr. Kalpana e ognuno di noi in questi santi propositi e che tramite le sue preghiere possiamo essere veri testimoni della misericordia di Dio nel nostro mondo.
Sr. Kalpana, Sr. Aracely, Sr. Isabelle e Sr. Esperance
Video Rinnovazione e Processione offertoriale
Padre Elie
Sr. Anne
Sr. Charem
Madre Zelia riceve il foglio delle rinnovazioni
Insieme a padre Eli
Insieme a padre Eli e Sr. Justine, maestra delle Juniori
Insieme a padre Eli e Sr. Sylvina superiora della comunità di San Giuseppe
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