In
occasione dell’anniversario della morte di San Camillo de Lellis, 14 luglio
1614 , noi studenti della scuola Padre Luigi Tezza abbiamo voluto offrire, con
devoto segno commemorativo, delle donazioni simboliche per condividere e
rammentare la figura del Santo. Con il suo carisma di dedizione ai malati e ai
bisognosi segna nella storia passata e quella attuale, un modello da perseguire
per coloro che intendono “ visitare e servire gli ammalati”. Fu proclamato
solennemente da Papa Benedetto XIV , Beato e Santo (1742-1746), Patrono di
tutti gli ospedali e malati del mondo da Leone XIII(1886), Patrono e modello
degli infermieri da Pio XI (1930).
Al
suo dono di grazie divina, furono ispirate diverse congregazioni femminili “camilliane”. La Beata Maria Domenica Brun
Barbantini e la Beata Giuseppina Vannini. Quest’ultima
diede origine alla fine dell’800 alle “Figlie di San Camillo” . Nel “Nostro”
Ospedale , Madre Giuseppina Vannini Figlie di San Camillo , perseguiamo e
concentriamo, ancora oggi a distanza di secoli, l’attenzione : ai piccoli, ai
deboli, ai più malati, ai più soli e abbandonati, ai moribondi. La nostra
concentrazione è rivolta all’intera persona umana, anima e corpo. L’ambiente
ospedaliero era, ed è, [...]“ l’ambiente è
sacro in cui gli infermieri , consumano la vita , a soffrire, a morire: un
tempio, una vera casa di Dio, in cui occorre entrare con rispetto.” […]”Anche
l’infermità ci può servire : diventati buoni e perfetti maestri della
sofferenza, sapremo poi con più carità e compassione aiutare e compatire il
prossimo infermo. E, nell’infermità, potremo dar esempio d’umiltà e pazienza”[...].
Abbiam
applicato il nostro impegno nella realizzazione di piccoli oggetti cuoriformi ,
con l’immagine del Santo, recante una frase: “San Camillo prega per noi” da
donare a tutti i malati dell’ospedale come orma confermante quanto sopra
affermato, con l’intento di portare carità, speranza, coraggio e fede nel
nostro Signore Gesù, perché crediamo fermamente nelle parole di San Camillo , [..]“Nel servizio degl’ infermi c’è tutto l’amore
del Creatore perché essi sono cuore e pupilla di Dio”[…]. Fino al termine
delle sue ultime forze, quattro giorni prima della morte, Camillo de Lellis
scrisse una lettera –testamento dedicata ai suoi religiosi , ai presenti e ai futuri:
[…] “Per quanto mi è concesso da Dio
Nostro Signore e da parte sua, mando mille benedizioni a tutti i presenti e
anche ai futuri che lavoreranno in questo campo fino alla fine del mondo”.
Commenti
Posta un commento