

Non può non essere così visto che il suo ruolo era quello di preparare le strade, di indicare nuovi percorsi esistenziali. Così disse: "Non sono io il Cristo, ma io sono stato mandato innanzi a lui". Un navigatore alquanto necessario, più che utile visto che è "voce di uno che grida ne deserto". La sua voce e le sue indicazioni sono alquanto necessarie e utili per indirizzare l’uomo nel deserto che nella vita è chiamato ad attraversare. Giovanni il Battista è il navigatore dello spirito per ogni cristiano, per ciascuno di noi. Egli ci indirizza verso strade sicure. Non ci suggerisce però la via più breve e più veloce, ma comunque la più sicura. Quella suggerita dal Battista attraversa non lunghe gallerie autostradali, non interminabili tunnel ma quelle più brevi, le porte strette. Queste porte non sono interminabili, non mettono angoscia, non ti fanno sentire intrappolato, ma sono semplicemente porte, giusto il tempo di entrare e uscire. Sono le porte strette della vita, quando incombe l’ombra della sofferenza o del dolore, di un momento buio. Ma si tratta solo di un attimo. Non ci sono chilometri da percorrere, minuti incalcolabili. Si tratta di pochi istanti. Ecco, Giovanni orientandoci verso la strada di Gesù, ci fa anche varcare le soglie di alcune porte, evitandoci il buio delle gallerie chilometriche. Per questo non dobbiamo avere paura di seguire le sue indicazioni.
Alziamo il volume di questa "app" dello spirito e seguiamo le sue indicazioni per metterci alla sequela del Maestro di Nazareth, per raggiungerlo, per tagliare il traguardo della felicità e di una vita realizzata. Fidiamoci della sua voce e cammineremo sicuri nel deserto della nostra esistenza per raggiungere la pianura verdeggiante e colorita.
Padre Onofrio Antonio Farinola
sacerdote capuccino
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