Dal 30 luglio al 6 agosto 2019 si è tenuto a Medjugorje il XXX Festival dei Giovani il cui tema evangelico è stato “Seguimi!”, espressione tratta dal vangelo di Marco al cap. 10.
Quest’anno, la Provincia Siculo-Napoletana dei Camilliani, unitamente alle Figlie di San Camillo e alle Ministre degli Infermi, ha avuto l’idea di partecipare a quest’evento che da 30 anni viene organizzato dai Francescani della Provincia di Bosnia-Erzegovina, presso la Parrocchia San Giacomo di Medjugorje.
I Camilliani e le Camilliane hanno radunato giovani a loro vicini, dal Lazio, dalla Campania, dalla Puglia e dalla Sicilia, riempiendo così un autobus e partendo dal Gargano prima alla volta di Bucchianico, presso la Casa natale di san Camillo dove è stata celebrata l’Eucarestia, e poi alla volta di Ancona dove ci si è imbarcati verso la Croazia.
Cinquantatré pellegrini, perlopiù giovani, insieme ai Religiosi e alle Religiose e ai giovani in formazione del Sud Italia, hanno vissuto così una settimana di intensa spiritualità, gioia e fraternità, con momenti propri in cui hanno avuto modo di conoscere la bellissima figura di San Camillo, giovane come loro, alla ricerca come loro, con ferite simili alle loro, ma che ha scoperto finalmente il Crocifisso Signore che ha dato un senso alla sua vita. Le bandiere camilliane sono state così sventolate in mezzo ad altre numerose, segno della presenza di ben 80.000 giovani di diverse nazioni, gruppi e comunità.
Il Mladifest (Festival dei Giovani in lingua croata) ha visto anche i nostri giovani impegnati in giornate molto intense, segnate dal gran caldo, ma vissute con l’entusiasmo tipico di chi ama stare insieme. Sia al mattino dalle 9.00 alle 12.00, che al pomeriggio dalle 16.00 alle 18.00, i giovani si sono radunati nel grande piazzale retrostante la Parrocchia di San Giacomo per i momenti di canto e danza comune, ascolto di catechesi e testimonianze di giovani come loro che hanno incontrato il Risorto Signore della Vita: in particolare, sono state toccanti le varie testimonianze di giovani usciti dai tunnel delle dipendenze grazie a Comunità che praticano la “Cristoterapia”, ovvero il mix necessario alla salvezza, fatto di vita comune, amicizia e tanta preghiera. Dalle 18.00 iniziava poi il tempo della preghiera: era commovente vedere le migliaia di giovani convenuti con le corone del rosario pregare nelle varie lingue, così per la Messa delle ore 19.00 e per i momenti successivi alla Messa, diversi a seconda del giorno: Adorazione Eucaristica, Venerazione della Croce, processione mariana. Questi momenti serali di preghiera vedevano ogni volta attuarsi un miracolo: il silenzio totale. Con l’Eucarestia esposta solennemente non si sentiva un respiro, né una parola. Le bocche si aprivano solo quando la splendida Corale Internazionale intonava un’antifona, un canto nelle varie lingue. A questi incontri, quest’anno, hanno partecipato anche diversi Arcivescovi, Vescovi e Cardinali ora liberi di celebrare a Medjugorje in seguito all’apertura di Papa Francesco che ha inviato ivi un vescovo in maniera stabile: il visitatore apostolico Mons. Henric Hoser, molto amato da tutti.
Nono sono mancate, anche per i giovani vicini a noi Camilliani, le scalate alle due Montagne: il Kriscevaz, il monte del Padre, per la Via Crucis, e il Podbrodo, il monte della Madre, per il Rosario. Entrambe le scalate sono state fatte nello spirito della guarigione interiore dalle ferite paterne e materne, come segno e simbolo di un’esistenza spesso “in salita” e faticosa, ma ricca di pace alla vetta e fatta insieme ai fratelli e alle sorelle nella fede.
Altro simpatico e fruttuoso momento è stato il collegamento con Radio Maria Italia, attraverso la sede radiofonica di Medjugorje, durante il quale i postulanti Camilliani, la postulante delle Figlie di San Camillo e diversi nostri giovani hanno dato il loro contributo di impressioni ed esperienze.
Personalmente, andando da tempo a Medjugorje e attestando che quasi sicuramente la mia vocazione camilliana è ivi nata e tenuta in “gestazione”, posso sinceramente testimoniare che il connubio San Camillo/Regina della Pace è quanto mai efficace!
Esistono tanti punti in comune tra “il primo Camillo”, quello inconvertito e sbandato, e i giovani e i meno giovani che a Medjugorje si recano per la pace del cuore. Così come pure le indicazioni di Camillo inerenti all’amore che cura #conuncuorediMadre perfettamente s’incontrano con l’opera silenziosa della Gospa (la Madonna in croato) che nei cuori, attraverso la preghiera e il pellegrinaggio, cura tante ferite dell’anima e suscita la voglia di curare chi si ritrova a casa, magari ferito nel corpo e nello spirito.
Ho un sogno: quello che San Camillo, attraverso noi suoi figli e sue figlie, giungesse in pianta stabile a Medjugorje! Sarebbe una meravigliosa presenza di tenerezza! Sarebbe una necessaria testimonianza di amore paterno/materno!
E ci auspichiamo che in futuro, data l’internazionalità dell’evento, l’Ordine Camilliano insieme alle Congregazioni delle Suore Camilliane, adotti il Mladifest di Medjugorje come concreta e consolidata programmazione delle attività vocazionali e giovanili.
p. Alfredo M. Tortorella, m.i.
Le bandiere con la croce rossa di San Camillo e le 28 mila immaginette che sono state distribuite ai convenuti, hanno contribuito a far conoscere in nostro grande San Camillo. Centinaia di persone si sono accostate con interesse per sapere chi eravamo e tanti altri invece ci raccontavano il legame con san Camillo e i camilliani. Un esperienza sicuramente entusiasmante e spiritualmente ricca, da ripetere ancora magari con la presenza più massiccia della grande famiglia di San Camillo a livello nazionale.
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