Meditazione Novena di Natale Sesta Meditazione: LA MATERNITÀ

      Un incontro bellissimo, una comunione profonda, una comunicazione vera, tra future mamme, tra figli, pure stando ancora nel grembo. Un abbraccio di due donne, di 2 grembi carico di futuro, di vita, poi sorge il Magnificat. Nessun cantico nasce nella solitudine, ma in uno spazio di affetto. Ci si potrebbe soffermare sulla carità spontanea di Maria, o sulla gioia profonda e condivisa di Elisabetta, o ancora riflettere sulla teologie dell’Incontro! Niente di tutto questo. Meditiamo piuttosto oggi sulla maternità! Si, la maternità. Chi parla di maternità sottintende la fecondità, il generare la Vita, ma altrettanto evoca l’alternativa opposta: La sterilità. Nella storia della vita umana, ci sono sempre 2 possibilità: maternità o sterilità. O si è madre, o si è sterile. 
      Natale è una festa della maternità, portare la vita, dare la vita, amare la vita, curare la vita: ESSERE MADRE. Una società senza madri sarebbe una società disumana, perché le madri sanno testimoniare sempre, anche nei momenti peggiori, la tenerezza, la dedizione, la forza morale. Le madri trasmettono spesso anche il senso più profondo della pratica religiosa: nelle prime preghiere, nei primi gesti di devozione che un bambino impara, è inscritto il valore della fede nella vita di un essere umano. 
      Oggi nella nostra pausa contemplativa, preghiamo fortemente per questo nostro mondo sempre più sterile, preghiamo per le coppie che non possono avere figlie, preghiamo per le coppie che non vogliono avere figlie. Preghiamo per tutte le donne che non vogliono essere madre. Per intercessione di Maria, affidiamo al Signore tutte le donne in dolce attesa perché possano vivere al tempo opportuno, il rito sacro del travaglio con gioia, sicurezza e riconoscenza. 
      Contempliamo anche oggi questo dono della maternità all’umanità, alla chiesa, vi invito a meditare sulla vostra vocazione di madre come Maria. Il mondo ha bisogno di madre! Consacrate o sposate, ma prima di tutto generatrice spirituale di vita. Purtroppo, a volte si dimentica l’importanza dell’amore materno della suora, la maternità della donna consacrata. Infatti, la fedeltà nella vita consacrata deve per sua natura rispecchiare la fedeltà, l’amore, la tenerezza della madre Chiesa e della madre Maria
      Per questo, la consacrata che non segue questa strada, sbaglia. C’è bisogno di avere sempre pazienza e saper perdonare, senza criticare. Il modello è quello di madre che non “spella” i suoi figli, altrimenti è matrigna. Siate madri, come figura di Maria Madre e della Chiesa Madre. Non si può capire Maria senza la sua maternità, non si può capire la Chiesa senza la sua maternità e voi siete icona di Maria e della Chiesa. (cf. Papa francesco). 
      Sorelle carissime, avete tutto per essere madre. Fate tutto per esserlo. L’incontro tra Maria e Elisabetta vi ricordi sempre che la vostra missione specifica e primordiale è essere Madre! Madre l’una per l’altra, madre per ogni persona, madre per ogni figlio di Dio. Se crescendo non diventate madri particolari o parziali inutile pensare di fare un giorno Madre generale. Un madre ama tutti, sa offrire sempre suo cuore, sua attenzione, soffre con i figli, è sempre sensibile e delicata. Non divide i figli. Può avere delle preferenze tra i figlie, ma spesso è legato al figlio più debole. 
      Andiamo all’incontro dell’Emanuele con gioia chiedendo la grazie di essere testimoni di amore, generatori di vita, custode dell’umanità.

P. Modesto Ouedraogo camilliano, cappellano casa generalizia Grottaferrata


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