Testimonianze di venerazione date a Madre Vannini




Profumi che restano
Testimonianze di venerazione date a Madre Vannini 

Il lutto delle sue Figlie. - Quando la mattina del 23 febbraio del 1911, le Figlie di S. Camillo si trovarono prive della loro Madre e Maestra, diedero in un pianto così dirotto da muovere a pietà quanti erano presenti. Non sapevano staccarsi da quel letto sul quale giaceva la spoglia benedetta, e quando dovevano allontanarsi, non lo facevano che per raccogliersi a, piangere in qualche angolo solitario della Casa deserta, o per andare in Cappella a pregare per l'anima di Lei. Quanti osservavano questo spettacolo di dolore, confessavano che avevano poche volte visto qualche cosa di simile in casi analoghi e comprendevano tosto quale Madre fosse quella che le pie Suore avevano perduto, e come la venerata Fondatrice aveva proprio un trono solido di sincero affetto nell'animo delle orfane figlie. Chi considera per poco quello che la Vannini stata per le Suore della sua
Congregazione meraviglierà davvero della testimonianza d'affetto che le davano e del cordoglio che provava in quell'ora tristissima della sua dipartita. 

Madre Vannini, non era stata per le Figlie S. Camillo solamente una Superiora che aveva lunghi anni governata la Comunità con sapienza amore, essa era la Fondatrice della Congregazione la Madre che aveva messo in vita la nuova Istituzione, ed anche la colonna, sopra della quale reggeva il santo edificio.

Una Superiora; per quanto pia, abile ed intelligente, la si può sostituire, ma la Madre non si sostituisce più. La divina Provvidenza, aveva comunicato a Madre Vannini lo spirito del nuovo Istituto, essa conosceva le vie per le quali avrebbe dovuto camminare per corrispondere ai santi disegni del Signore ... Che cosa sarebbe avvenuto dell'Opera sua, mancando la mano che la sorreggeva e la teneva in vita? E' vero che, in una legislazione sapiente, essa aveva distillata la sua anima e la Fondazione riposava su basi forti e robuste, avendo davanti a sé la via da percorrere, ma non era meno vero' che l'Opera era ancora, si può dire, nel periodo d'infanzia, bisognosa dell'autorevole governo e della efficace parola di lei che le aveva dato la vita.

Nel 1911 l'Istituzione contava appena 19 anni di esistenza. Il suo sviluppo era stato ritardato d'assai, da quelle difficoltà sorte per il riconoscimento della stessa, presso l'Autorità ecclesiastica: e, benché avesse qua e là gettati dei rami prosperosi, doveva ancora consolidarsi, tanto più che l'ultima mano alla, costruzione dell'edificio, non era ancora stata posta. Per renderla veramente Congregazione universale e poggiata su fondamenta granitiche, Madre Vannini, l’avrebbe voluta vedere approvata da un decreto apostolico, non bastandole quello del Vicariato di Roma, emesso nel 1909. Madre invece era morta senza questa tanto sospirata soddisfazione. […] 

pag. 355-357 
Dal Libro Madre Giuseppina Vannini Fondatrice delle Figlie di San Camillo
La sua vita e la sua Opera
Padre Giovanni Sandigliano dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi


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