16 ottobre
Seconda celebrazione eucaristica, in pomeriggio, presieduta dal Rev.mo padre Laurent Zoungrana, vicario generale dell'Ordine dei Ministri degli Infermi insieme al Rev.do padre Luigi Secchi nostro cappellano; padre Simon Pierre cappellano dell'Ospedale San Camillo entrambi camilliani e padre Lucas de Oliviera del Monastero Esarchico di Santa Maria di Grottaferrata - Monaci Basiliani.
Erano presenti amici e devoti di Santa Giuseppina e personale che lavora nella casa generalizia.
Omelia di padre Laurent
Santa Giuseppina Vannini
Come è noto a tutti e come ci insegna la Sacra Scrittura e il Magistero della Chiesa, siamo tutti chiamati a realizzare nella nostra vita la Santità di Dio. Questa santità di vita, Madre Giuseppina Vannini, al secolo Giuditta Adelaide Agata Vannini l'ha realizzata e la Chiesa ha riconosciuto la sua santità canonizzandola il13 ottobre 2019. Siamo ancora riconoscenti a Dio e alla Chiesa per questo dono prezioso fatto a noi, in quanto camilliani, alla Chiesa e all'umanità.
La festa liturgica di Santa Giuseppina è una bella occasione per chiederci perché il culto dei Santi? Cogliere il messaggio della Parola di Dio e quello della nostra Santa Fondatrice.
Nell'introduzione del libro intitolato "il volto dei SANTI: Santorale illustrato", possiamo cogliere elementi per capire il perché veneriamo i Santi, il perché del culto ai Santi.
Prima di tutto occorre dire che "la Chiesa ... professa nei Santi lo splendore della Trinità ... essi sono immagini della Santità divina"; e come dice il primo prefazio liturgico dei Santi, Dio, "con l'aiuto dello Spirito Santo, offre ad ogni fedele nella vita dei santi un esempio, nella comunione con loro un vincolo di amore fraterno, nella loro intercessione un aiuto".
L'esemplarità della loro vita è una "scienza d'amore che promana dall'illuminazione dello Spirito Santo" come dice il decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti del 29 maggio 2014.
Così si può dire che "la memoria liturgica dei santi presenta i loro esempi all'imitazione e rafforza l'unione di tutta lo Chiesa nello Spirito". "Le loro opere sono lo manifestazione delle meraviglie di Cristo, rendono visibile nel mondo a tutti gli uomini lo presenza viva del Salvatore e lo natura fraterna della Chiesa". Riprendendo le parole del documento conciliare sulla liturgia diciamo che "Il culto dei santi nella Chiesa proclama le meraviglie operate da Cristo stesso nei suoi santi e offre ai fedeli opportuni modelli da imitare". La vita dei santi risplende nel corso del tempo come una continuazione o memoria della vita di Cristo; essi sono indicatori, stelle, per i fedeli che seguono nel loro cammino le orme di Cristo verso il Padre; nel contemplare la loro vita in Cristo, i fedeli cercano anche la luce per scrutare i misteri di Dio, perché la loro vita è perfettamente trasformata a immagine di Cristo; in loro, Dio manifesta efficacemente la sua presenza e il suo volto agli uomini. Così, possiamo dire che Santa Giuseppina Vannini manifesta a noi oggi la presenza e il volto di Dio, la presenza di Gesù, Buon Samaritano e Buon Pastore.
Nella festa liturgica di Santa Giuseppina Vannini, siamo chiamati a riflettere sulla Parola di Dio che ci insegna in Isaia e in Matteo a saper compiere le opere di misericordia verso chi ne ha bisogno, donando con generosità e gioia (Salmo responsoriale) e nella prima lettera di san Giovanni, per aver conosciuto l'amore noi dobbiamo amare i fratelli, le sorelle fino a dare la nostra vita come ha fatto Cristo. Infatti Giovanni dice: "Da questo abbiamo conosciuto l'amore: Cristo ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare lo vita per i fratelli". È ciò che hanno vissuto i santi e le sante, dandoci l'esempio e indicandoci la strada della santità. Mi permetto di fare una piccola sosta sul Vangelo che conosciamo molto bene.
Il Vangelo del Giudizio finale - di cui abbiamo sentito la proclamazione - è molto utile nell'indicarci la via della santità attraverso l'adempimento delle opere di misericordia che sono la traduzione concreta dell'amore verso Dio e verso il prossimo: "ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli l'avete fatto a me" (Mt 25,41).
In questo Vangelo, Gesù si presenta come un Pastore, un bel Pastore, un buon Pastore che nel giudizio finale separerà i buoni e i cattivi come il pastore separa le pecore dalle capre. Il messaggio di Gesù è chiaro: saremo giudicati in base a ciò che faremo agli altri; il suo giudizio non terrà conto delle opere eccezionali ma delle opere di misericordia fatte a Cristo stesso nella persona dei poveri; saremo giudicati sull'amore, sulla carità. L'aiuto prestato o rifiutato al povero è aiuto prestato o rifiutato a Gesù. Ogni atto d'amore è rivolto a Cristo perché ogni prossimo è non soltanto fratello o sorella di Cristo, ma Cristo che si immedesima in lui, in lei. La scelta a favore dei poveri è per identità scelta cristiana, adesione di vita vissuta a Gesù. Così che il prossimo diventa il nostro signore e padrone che dobbiamo servire con generosità e diligenza come ci direbbe san Camillo e come hanno capito e tradotto nella loro vita i santi tra cui santa Giuseppina Vannini.
Chi ha posseduto e vissuto un amore veramente autentico verso gli altri/ ha posseduto e vissuto qualcosa dello stesso Dio, anche se ha pensato che egli non e/era: Perché dove c'è amore e bontà/ c'è Dio. Nei piccoli della terra che essi (i Santi) hanno amato c'era Dio e di fatto, lo hanno incontrato. (Messale dell'Assemblea cristiana).
Come san Camillo e gli altri Santi, la Santa Romana, Giuseppina, ci insegna e ci dà l'esempio di come servire Gesù nel servizio del fratello bisognoso, della sorella nella necessità. Di lei si direbbe: dopo il suo incontro con p. Tezza e dopo aver capito la volontà di Dio su di lei, spende tutto il resto della sua "vita a servizio dei fratelli poveri e ammalati... lasciando dietro a sé una luminosa testimonianza di carità" (Partecipazione alla canonizzazione). "La sua vita il suo modo di servire gli ammalati sono un esempio non solo per i cristiani ma per tutti, soprattutto per coloro che operano in campo sanitario" (corriere della Sera, 4 agosto 2019).
San Giovanni Paolo II nel 1994 disse alla sua beatificazione: "Servire i sofferenti: ecco il carisma di Giuseppina Vannini: essere tutta di Dio, amato e onorato in chi è nel bisogno fu la sua costante preoccupazione tradotta in una carità quotidiana senza confini accanto agli infermi" (San Camillo de Lellis e i "Beati" Camilliani p.25).
Giuseppina "Riconobbe negli infermi il volto del Signore suo sposo e si dedicò con eroica generosità alloro servizio" (Giorno della Canonizzazione 13 ottobre 2019). Concretamente basterebbe ricordarsi quello che, con le sue prime compagne, facevano all'inizio della fondazione dell'Istituto Figlie di San Camillo in Via Merulana e in Via Giusti; si dice: "Da qui le suore con la croce Rossa sull'abito religioso iniziano a prestare il loro umile e caritatevole servizio alle ammalate bisognose di cure, sostando accanto a loro giorno e notte. Oltre a curare gli infermi, aiutavano a riassettare la casa, ad accudire i bambini, a cucinare i pasti" ("Osservatore Romano" : Suor Bernadete Una santa tutta romana, 3 luglio 2019).
Concludendo mi chiedo: e noi oggi, particolarmente voi "Figlie di san Camillo", che messaggio ritenete di ricevere da questa festa, soprattutto in questo tempo della pandemia Covid 19 che non vi ha risparmiato e della consegna dell'Enciclica di Papa Francesco "Fratelli Tutti"?
Madre Vannini diceva: "Figlie mie, ravvivate lo fede quando servite gli infermi. Essi sono i nostri padroni. Servite li con zelo, con amore, come se serviste Gesù e Maria" (Gianfranco Grieco "Beata Giuseppina Vannini ... p.161). Con queste poche parole, si assapora il messaggio evangelico del Giudizio finale e il messaggio camilliano.
Concludo citando san Camillo che nei suoi Scritti dice: "Per prima cosa ognuno di noi chieda al Signore la grazia di un affetto materno verso il suo prossimo, così che possiamo servirlo con ogni carità tanto nell'anima come nel corpo. Infatti con lo grazia di Dio desideriamo servire tutti gli infermi con quell'affetto che una madre amorevole suole avere verso il suo unico figliolo infermo".
Sono certo che Santa Giuseppina Vannini ha assimilato questo. Possiamo anche noi assimilare oggi il messaggio camilliano che San Camillo e Santa Giuseppina ci trasmettono. Così sia!
P.Laurent Zoungrana M.I.
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