Ottobre Mese dedicato a Santa Giuseppina Vannini

13 ottobre Primo anniversario di Canonizzazione


Durante questo mese ci lasciamo guidare dall'elaborato "Giuseppina Vannini Il carisma di fondatrice" presentato come tesi per conseguire il grado accademico di Magistero in Scienze Religiose di Suor Maria Herminia Dieguez nell'anno 1990.
 
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La formazione spirituale 

Quando, all'età di 7 anni, Giuditta entrò nel Conservatorio Torlonia, le Figlie della Carità di S. Vincenzo de' Paoli furono le maestre che la condussero dalla seconda infanzia alla prima giovinezza, formandola culturalmente e spiritualmente. La formazione spirituale verteva prevalentemente sulle preghiere recitate in comune, sulla catechesi impartita col metodo tradizionale, sulla preparazione ai Sacramenti della Confermazione e prima Comunione, sull'iscrizione della giovane al gruppo delle Figlie di Maria e all' Arciconfraternita della Guardia d'Onore al Sacro Cuore di Gesù. 

Un riscontro esplicito di questa formazione si ha nelle parole della compagna, che sembra a lei più vicina per tenore di vita e d'ispirazione, suor Felicita Anselmi. Costei afferma che, dal momento della prima Comunione, ci fu un profondo mutamento nella vita di Giuditta: cresceva in lei la certezza della «chiamata» alla vita consacrata. Forse è ancor più indicativo che, da quel momento, i discorsi di Giuditta ritorneranno sempre sul tema della «vocazione»; tale costante ritorno imponeva alla giovane di approfondire la conoscenza del carisma proprio della vita religiosa cui tendeva. Il suo «proprio carisma» cresceva ed era letto alla linfa ed alla luce del «carisma di San Vincenzo de' Paoli». 

In questo grande santo della carità emerge la visione e la percezione spirituale del Cristo bisognoso d'essere servito, nutrito, visitato nella persona del fratello; senso della vita delle sue Figlie della Carità è stare quindi dove sono i poveri, continuando in certo modo l'incarnazione del Figlio di Dio; campo d'azione e quasi loro casa è lo stare con i poveri. Il servizio della carità ai poveri è la via per giungere alla santità fino alla forma più alta, che è il martirio; il dono totale di sé realizza la rinuncia a se stessa richiesta dal Vangelo; la stessa preghiera è condizionata e guidata dalla ispirazione originaria orientata «verso» il servizio ai poveri. 

La contemplazione del Cristo che serve i poveri e ritiene fatto a sé quanto è fatto al più piccolo dei fratelli - informa la vita spirituale, il ministero, la stessa struttura giuridica e comportamentale della Congregazione cui San Vincenzo ha dato vita. Questa la chiara, anche se complessa, tematica-base della formazione della Vannini. 

L'esclusione dalla Congregazione delle Figlie della Carità creò in lei un momento d'indecisione, non però sui parametri fondamentali della spiritualità di San Vincenzo de' Paoli, ma sulla realizzazione concreta della medesima nella vita, cioè: dove e come incarnare quella visione. 

Qui intervenne lo Spirito Santo attraverso il ministero del P. Tezza. La sostanza della spiritualità della seconda infanzia di Giuditta e quella che con P. Tezza le veniva aperta, avevano un'identica motivazione ispiratrice: la carità. 

Nella Vannini il carisma di San Vincenzo de' Paoli e quello di San Camillo de' Lellis, incontrandosi, esprimono quella unità dall'unico spirito che è propria di ogni carisma. 

continua....


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