Seconda meditazione di Avvento di padre Alfredo M. Tortorella, MI

La nostalgia 

L'Avvento, oltre ad essere tempo di attesa, è un tempo accompagnato da nostalgia

La nostalgia è un sentimento umano che molti erroneamente collegano solo alla tristezza. In realtà, sebbene vi siano note di tristezza, nella nostalgia non patologica vi sono anche sfumature di felicità legate ai ricordi belli di un passato intriso di persone care e calore umano. Coloro che però attribuiscono alla nostalgia solo connotati riguardanti il passato, non sono ancora nell'ottica biblica e cristiana. La nostalgia biblica e cristiana ha sempre un risvolto futuro

Nella Bibbia la nostalgia è legata molto alla casa e alla patria. Il popolo di Israele, in esilio, ha nostalgia della terra promessa e di una casa in cui abitare. Molte volte, come il popolo biblico, ci sentiamo in esilio, lontani dalle nostre radici profonde, e lontani da una dimora stabile: il nostro cuore anela a un ritorno a casa. Spesso questa nostalgia di casa o mal du pays come direbbero i francesi, non è solo nostalgia per il luogo dove si è cresciuti, ma un desiderio di riconciliazione con una realtà con cui abbiamo lasciato in sospeso. 

Ecco perché è fondamentale riconciliarsi per tempo, poiché forse vi saranno tempi in cui riconciliarsi sarà solo uno struggente desiderio. Sant'Agostino dice che la nostalgia da noi provata e a cui spesso non sappiamo dare un nome, è nostalgia di Dio: ".. Il mio cuore è inquieto finché non trova pace in te, mio Dio"

Gli fa eco San Giovanni Paolo II che nel 2000, a Tor Vergata, ebbe a dire ai giovani: "...è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare". 

La nostalgia di una vita autentica e semplice, senza finzioni, è in fondo nostalgia di Dio. L'Avvento ci dà l'opportunità di riconciliarci con la nostra nostalgia e non spaventarci di essa. 

L'Avvento è il Tempo del silenzio che permette la creazione, in noi, di un grande spazio di accoglienza. La grande icona dell' Avvento è Maria, Madre che ascolta Dio, si ascolta, e in lei lascia spazio alla venuta del Riconciliatore, Gesù. Chi rimuove la nostalgia perché la ritiene insopportabile e fonte di tristezza,  cade spesso nelle manie e nelle dipendenze interiori. Non solo le dipendenze più note, quali alcolismo, droghe, pornografia, medicine, gioco o la mania di lavorare sempre. Le manie in cui cadiamo per non dare ascolto alla nostalgia ci conducono a comportamenti maniacali senza i quali cadiamo nel senso di colpa e nella rabbia. La nostalgia, invece, parla al nostro cuore e ci ricorda che occorre ritornare a un paradiso perduto ma sempre raggiungibile. 

Se durante il tempo di Avvento entro in contatto con la mia nostalgia, posso riconciliarmi con quanto oggi, nella mia vita, è mediocrità. La nostalgia mi ricorda che molte illusioni lasciano il tempo che trovano: è un'illusione che io corrisponda perfettamente alla mia vocazione, ed è un'illusione l'armonia perenne in famiglia, e che sia sempre amato e ben voluto da tutti. La nostalgia del bene mi conduce a rendermi conto delle illusioni/idoli e ad anelare a ciò che veramente desidero, magari con sacrificio. 

Antoine de Saint-Exupéry affermava: "Se tu vuoi costruire una nave, insegna agli uomini la nostalgia del mare aperto". La nostalgia, dunque, ha il potere di aprire il nostro piccolo mondo, e non ci chiude ai fatti spaventosi della vita. Proprio perché amara, la nostalgia, conduce a desiderare qualcosa di dolce. 

In questo Avvento, quando canti le melodie e i canti che invocano la venuta del Salvatore, quando ascolti il profeta Isaia e gli altri profeti, lascia che le parole scendano profondamente in te, in modo da stimolare la Santa nostalgia di Dio e del bene: gli orizzonti si allargheranno in tal modo che le pietre di inciampo attorno a te saranno ostacoli finalmente semplici da scavalcare.

Grazie per aver meditato con me.

Mille benedizioni, p. Alfredo m.i.



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