San Giuseppe nella famiglia camilliana ultima parte

Tesi di Magistero in Scienze Religiose Indirizzo didattico 

“San Giuseppe nella Teologia e nella vita della Chiesa con particolare riferimento all’ Istituto delle Figlie di San Camillo”

di Suor Eliane Köhler presentata alla Pontificia Università Lateranense Facoltà di teologia Istituto Superiore di Scienze Religiose «Ecclesia Mater» Roma 1997. 

👉Viene da 

[...] All'età di circa vent'anni Giuditta comunicò alla superiora del Conservatorio il suo desiderio di farsi Figlia della Carità e il 3 marzo 1883 entrava come postulante a Siena. Rimase tra le Figlie della Carità fino al 1888 quando dovette lasciare definitivamente l'Istituto per motivi di salute. 

Dimessa dalle Figlie della Carità, Giuditta attendeva la via da percorrere. Aveva 32 anni quando durante un corso di esercizi spirituali conobbe padre Luigi Tezza. A lui parlò della sua vocazione alla vita religiosa e delle numerose difficoltà che aveva incontrate nella prova fatta dalle Figlie della Carità, alle quali, malgrado tutte le inclinazioni particolari per questa vocazione, aveva dovuto rinunciare. Decisa a consacrarsi al Signore non sapeva determinarsi per alcuna Congregazione in particolare. Il Padre gliene propose parecchie ma per ciascuna Giuditta trovava qualche ostacolo da porre, di modo che il Padre le disse sorridendo: «Avreste dunque, figlia mia, l'intenzione di farvi fondatrice?». Prima di rispondere affermativamente la Vannini pregò e cercò consiglio da chi poteva illuminarla in un affare tanto importante67

Istruite nello spirito della Congregazione e circa l'osservanza delle Regole con alcune conferenze del padre Tezza e animate dal più ardente desiderio di consacrarsi al servizio del Vangelo con le opere dell'Istituto, Giuditta con altre due giovani, la mattina del 2 febbraio 1892, festa della purificazione di Maria Santissima e giorno anniversario della conversione di san Camillo, si raccolsero nel Cubiculum, dove il Santo era morto, alla Maddalena, Casa generale dei Ministri degli Infermi. Ricevettero gli scapolari con la croce rossa, divenendo aspiranti Figlie di San Camillo. 

Il 19 marzo dello stesso anno, 1892, Giuditta veniva rivestita dell'abito religioso prendendo il nome di Suor Maria Giuseppina e veniva nominata superiora della piccola comunità. Padre Tezza in quell'occasione immetteva una nota profetica di suspense con le parole dette nel suo discorso: «Fin da oggi, quali possano essere le difficoltà che vi aspettano lungo il cammino, fosse pur quello angoscioso dell'Egitto, “lte ad Joseph68». 

Nel 1893, sempre il giorno del Patriarca san Giuseppe, il 19 marzo, suor Maria Giuseppina emetteva, in privato, i voti religiosi. Preceduta poi da un corso di esercizi spirituali, emise la Professione Perpetua l'8 dicembre 1895. Eletta superiora, sin dal 1892, resse l'Istituto fino alla morte, avvenuta il 23 febbraio 1911, manifestando nel compito, sempre, molta saggezza e prudenza. L'8 giugno 1955 ebbe inizio la causa di Beatificazione e canonizzazione. Il 16 ottobre 1994 venne solennemente beatificata da Giovanni Paolo II. 

Aderendo e cooperando al progetto che le era stato proposto dal padre Tezza, la Vannini assunse integralmente l'ideale di san Camillo, e lo trasmise alle sue figlie. Oltre questa nota essenziale, la beata trasmise alle sue figlie altre note caratteristiche, sia per mezzo dei suoi scritti sia con l'insegnamento del suo esempio di vita. Una di queste note caratteristiche fu la sua illimitata fiducia nella protezione di san Giuseppe che ella coltivava fin dai suoi primi anni di vita passati al Conservatorio e che non lasciò illanguidire mai, anzi, coltivò ancora di più quei sensi di pietà che le erano stati stillati nel cuore 69 assieme a quelli ricevuti più tardi dal padre Luigi Tezza; raccomandò questa devozione alle sue figlie, le quali l'accolsero e la conservano tutt'ora come preziosa eredità70

La Vannini ricorreva a san Giuseppe con semplicità ed affetto filiale. Quando in occasione della professione religiosa dovette cambiar nome, ella non esitò a chiedere il nome del Santo Patriarca di Nazareth. Era un atto di gratitudine e di riconoscenza verso il padre putativo di Gesù ed era, allo stesso tempo, un impegno nel quale essa metteva il Santo, di essere cioè il provveditore misericordioso dell'Opera nascente 71.

Verso san Giuseppe, suo speciale protettore ed anche il suo preferito tra i Santi, la Vannini nutriva una confidenza propria, con una particolare originalità; a lui parlava come se parlasse al suo «papà»; lo interessava di tutte le cose della Casa e della Congregazione, a tutte le piccole e grandi difficoltà della famiglia religiosa. Dopo essersi intrattenuta confidenzialmente con lui, nei momenti difficili, nei bisogni tanto materiali quanto spirituali delle suore e suoi, finiva sempre col dirgli: «Pensateci un po' voi». Alle sue figlie madre Giuseppina diceva:

«Quando io non riesco a liberarmi dalle preoccupazioni, dalle noie che mi dà il governo della Congregazione, specialmente quando le ristrettezze materiali mi opprimono da ogni parte, mi rivolgo a san Giuseppe e dico: "Pensateci un po' voi ... io non riesco a venirne fuori"»72. 

Realmente san Giuseppe le fece superare tante volte momenti molto difficili. Per questa protezione particolare che ella sentiva continua, lasciò questa devozione come preziosa eredità alle sue figlie e la volle viva e praticata in tutto l'Istituto. La Vannini stimava san Giuseppe come maestro e protettore della sua famiglia spirituale ed aiuto necessario al compimento della sua missione. 

67 L'ansia della ricerca di Giuditta terminava il 17 dicembre 1891 quando conobbe il padre Tezza che le aprì la «via» del Signore: « ... il 17 dicembre ebbe la fortuna di conoscere il R. P. Tezza, a lui esposi i sentimenti del mio animo ed egli qual Padre affettuoso mi consigliò, mi consolò e aprì la via del Signore, nella quale ora mi trovo, felice e contenta. Dopo Dio, a lui devo gratitudine e affetto filiale» (PUTHIAMANGALAM K., La spiritualità di madre Giuseppina Vannini fondatrice delle Figlie di San Camillo, Pontificia Università Lateranense, Roma 1983, p. 12).

68 BRAZZAROLAB. (a cura di), Scritti del Padre Luigi Tezza ... , p. 235. 

69 Cfr. SANDIGLIANO G.,Madre Giuseppina Vannini ... , p. 312. 

70 Cfr. Ibidem, p. 312. 

71 Cfr. Ibidem, p. 312. 

72 SANDIGLIANO G., Madre Giuseppina Vannini ... , p. 312. 

Continua a leggere nel  👉Link Tesina Completa di San Giuseppe

Avviso: per questioni di Privacy tutte le persone che prendono @notizie e/o @foto di questo blog, per pubblicare in altri siti, sono pregate di citarne la fonte. Grazie

Share

Commenti