Settembre mese del Beato Luigi Tezza "La preziosa eredità" 4

In questo nuovo mese settembre 2021, e in attesa dell'esito del Processo Canonico Diocesano (Super Miro) per la Causa di Canonizzazione del Beato Luigi Tezza; vi presentiamo il capitolo V della tesi "Il carisma dell'assistenza agli Infermi e padre Luigi Tezza" di Suor Catalina Osella (religiosa camilliana, argentina) presentata per ottenere il grado accademico di  "Magistero in Scienze Religiose" preso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose "Ecclesia Mater" della Pontificia Università Lateranense a Roma 1983.

Capitolo V pag. 77-105

La preziosa eredità

Le devozioni 

Oltre alla devozione a Maria Immacolata di cui si è trattato ampiamente nel capitolo primo, padre Tezza nutriva speciale amore a Gesù Eucarestia, al Sacro Cuore di Gesù, alla Divina Provvidenza, a San Giuseppe. 

P. Tezza aveva trovato nell'eucarestia la sorgente inesauribile di ogni bene e sospinto dall'ardente sua carità, cercava in tutti i modi di condurre gli altri ad attingere con gaudio a questa fonte di grazia. 

Raccomandava a suor Alfonsina il 30 gennaio 1895: « ... Visitate quanto potete Gesù Sacramentato e raccomandategli tutte le vostre pene e difficoltà, attingendo alla fonte del cuore divino lo spirito di santa carità»40.     

Esortava di continuo, si può dire, la frequenza alla santa comunione come mezzo sovrano per il bene dell'anima. Ancora a suor Alfonsina, il 2 marzo dello stesso anno scriveva: « ... Ciò poi che non voglio, è che vi priviate per tanto tempo senza colpa vostra della Santa Comunione. Speriamo che presto le cose si accomodino, ma intanto, non vi date alcuna pena, né abbiate alcun timore di continuare le vostre Comunioni quand'anche doveste per manco di Confessore oltrepassare un mese senza esservi confessate, purché la coscienza non vi rimorda di qualche cosa di grave, il che spero non accadrà mai ... » 41

L'Eucarestia è il Sacramento delle nostre più intime relazioni con Dio nel e per Cristo. Gesù diventa così il cibo che a sé ci unisce, ci trasforma, ci fa crescere e ci fortifica. È un antidoto contro i mali, ci fa forti della fortezza di Dio, stringe i legami della carità. Senza l'Eucarestia saremmo come pellegrini sperduti nel 
deserto; con l'Eucarestia, per quanto aspro e difficile sia il cammino, sarà sempre possibile progredire. Con queste parole p. Tezza consigliava a suor Valentina il 10 dicembre 1899 da Lilla: « ... Ti conosco abbastanza per poter ti dire con ogni sicurezza, che, in qualunque caso, Gesù nel Tabernacolo e la tua superiora ti possono bastare. Non cercare di più e troverai tutto ... »42

Da Genova il 3 maggio 1900 chiedeva: « ... Preparatemi pel ritorno la consolazione di poter celebrare la Messa anche in mare, la nostra unione sarà anche più intima ogni giorno, ricordatevene quando fate la Santa Comunione ... »43

Al tabernacolo il p. fondatore indirizzava la mente e il cuore; scriveva alle sue figlie il 29 aprile 1901: « ... Andate ciascuna, figlie mie, a prostrarvi 5 minuti dinanzi a Gesù Sacramentato e, assai meglio che io non saprei fare, vi dirà interiormente e tutto il paterno affetto che vi porto e quali sono i miei desideri a vostro 
riguardo... » 44

Dalla devozione al Sacro Cuore p. Tezza prendeva ispirazione per plasmare le anime delle sue figlie. Questa è la scuola più efficace per chi è chiamato a una missione di carità che è servizio e sacrificio; devozione che porta all'unione con Dio, allo spirito filiale, alla carità fraterna. 

P. Tezza, nel dicembre 1868, proponeva con piena fiducia: «Lode e amore ai Cuori SS. di Gesù e di Maria Immacolata. Al cospetto della SS.ma Trinità, nonché del mio S.P. Camillo sinceramente prometto: ... di abbracciare volentieri per amore del Cuore SS.mo di Gesù senza mai lamentarmi ogni maniera di afflizioni, 
disprezzi, ingiurie, maltrattamenti, disonori che mi possano in qualunque maniera arrivare, riconoscendo in tutto la mano del Signore ... »45

Scriveva da Lilla il 2 giugno 1899: « ... Vi raccomando assai, assai il mese del Sacro Cuore, non tanto quello esteriore e comune che farete, non ne dubito, col massimo impegno, ma quello soprattutto che ciascuna in particolare dovete praticare nella cella particolare ed intima del vostro cuore. Mettetevi, ve ne scongiuro, tutto l'impegno e fervore di cui possiate esser capaci, affine di renderlo fruttuoso per la santificazione delle care anime vostre. E ciò soprattutto per mezzo della pratica fedele e costante delle virtù le più care al Cuore Divino le cui occasioni si presentano ad ogni istante della vita di Comunità ... » 46

La fiducia del p. Tezza nel cuore di Gesù viene affermata ripe­tutamente in molte sue lettere, ma esplicitamente in quella del 2 luglio 1902: «... Nel Cuore adorabile del Dio Maestro sia il nostro continuo ritrovo, dove fin d'ora possiamo nell'amar che s'immola pregustare un saggio dolcissimo dell'amor che beatifica, e dove sono e sarò sempre tutto vostro ... » 47

Un altro tratto caratteristico del suo spirito è rappresentato dal cieco abbandono e confidenza totale nella Divina Provvidenza. Da Lilla scriveva a « Figlia Amata?" nel Signore », il 9 settembre 1899: 
« ... Anche qui presso a poco bisogna cominciare come a Roma cioè tra le braccia della Divina Provvidenza di cui unicamente deve essere l'opera vostra dappertutto ... » 48

L'11 dicembre dello stesso anno scriveva: « ... Coraggio Figlia mia dilettissima, confidenza nel Signore e fa pregare assai anche per un po' di provvidenza perché mi trovo molto imbarazzato ... » 49

Come buon padre preoccupato del benessere e bisogni dei figli, ripeteva alla fondatrice il 19 luglio 1901 da Lima: « ... Anche dal lato della provvidenza non avere alcun timore, non vi ha mancato finora, e non vi mancherà mai finché vi manteniate fedeli alla santa vocazione e ferventi nel non cercare che Iddio solo ... »50

Spesso nelle sue lettere, parlando della Provvidenza soleva ripetere: « ... Tutto è bene ciò che permette, vuole e dispone la Sua infinitamente giusta, saggia ed amorosa Provvidenza ... » 51

Il discorso che il fondatore tenne nella circostanza del conferimento dell'abito religioso alla Vannini rivela la fiducia incondizionata nella protezione del «più amabile e più potente dei Beati Comprensori» del cielo. Essendo della Provvidenza, l'opera, viene posta sotto la protezione di s. Giuseppe. Quali potranno essere le 
difficoltà «le angustie che vi aspettano lungo il cammino, fosse pure quello angoscioso dell'Egitto - Ite ad Joseph - vi dice il Signore - Ite ad Joseph - facciam eco noi pure fidenti e sicuri che non cadrà invano la divina parola ... » 52

Alla «Carissima Figlia nel Signore », il 3 marzo 1899, esortava: «... aspettiamo la Santa Provvidenza del Signore. Pregate S. Giuseppe che è il vostro provveditore ... » 53

E ancora a suor Alfonsina Ferrari scriveva dall'ospedale di s. Giovanni in Laterano 1'11 marzo 1895: « ... Pregate tanto, tanto S. Giuseppe secondo la mia intenzione e festeggiatelo meglio che potete ... » 54

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40 A F S C, 1 A 014. 
41 AFSC, 1 A 015. 
42 AFSC, 1 A 037. 
43 A F S C, 1 A 045a. 
44 A F S C, l A 064. 
45 A F S C, l A 0134. 
46 A F S C, l A 032. 
47 A F S C, l A 082.  
48 A F S C, l A 035. 
49 AFSC, 1 A 013. 
so A F S C, l A 066. 
51 A F S C, l A 074. 
52 AFSC, 1 C 3.
53 AFSC, 1 A 030. 
54 AFSC, 1 A 016. 

continua domani ...


Alla fine della presentazione dell'intero capitolo, pubblicheremmo il link per la Tesi completa!


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