Solennità Santa Giuseppina Vannini in Basilica di San Pietro celebrata da don Massimo Angelelli con le sorelle capitolari
Memoria solenne di Santa Giuseppina Vannini
Questa mattina celebrazione Eucaristica solenne in Basilica San Pietro con le sorelle nel corso del loro Capitolo Generale; presieduta da don Massimo Angelelli, Direttore dell'Ufficio Nazionale per la Pastorale della salute della Conferenza Episcopale Italiana.
Omelia*
In questo giorno solenne per la vostra congregazione e per la Chiesa, la memoria di Santa Giuseppina Vannini, vi ritrovate qui nella Basilica di San Pietro per pregare insieme; è una sosta nel vostro cammino capitolare, un momento per rinfrancare lo spirito, liberare la mente e guardare direttamente in faccia al Signore e chiedergli come possiamo ereditare anche noi la vita eterna, la domanda di questo ragazzo che voleva far vedere a Gesù che era più bravo un uomo praticante, uno che ci credeva in quello che ci faceva e gli ha detto, io queste cose già gli faccio.
Anche noi veniamo provocati dal vangelo oggi e sempre, nel momento in cui la parabola che ci viene presentata dalla Parola di oggi ci chiede di cambiare il nostro sguardo. Il problema non è chi è passato prima non abbia visto, il problema è che hanno visto ma sono passati oltre; e un rischio che corrono tutti i credenti, è un rischio che corriamo ogni giorno di guardare, vedere in torno a noi le difficoltà i feriti che ci sono i malcapitati, ma non avere il coraggio di fermarsi, allora dobbiamo stare molto attenti anche per la nostra vita di cristiani, di credenti e di consacrati ad avere uno sguardo attento a quello che accade intorno a noi.
Il sacerdote e il levita che sono passati prima del samaritano, hanno visto ma sono andate oltre, non si la sono sentita di cambiare loro programma, non si la sono sentita di cambiare i loro impegni della giornata, avevano una idea qualcosa da fare e questo ferito glielo impediva, gli chiedeva di cambiare vita di avere uno sguardo diverso, di guardare le cose in maniera diversa, una progettualità diversa, una capacità di cambiare che a volte anche noi facciamo fatica a vivere.
E allora la risposta per tutti noi, per voi in questo momento cosi solenne e importante per la vostra congregazione qual è un capitolo generale, la richiesta allo Spirito perchè cambi il nostro modo di vedere le cose, illumini la nostra mente, perchè non è che non vediamo! dobbiamo avere il coraggio di cambiare i nostri programmi della giornata in favore di questi feriti che incontriamo sulla strada.
Chiediamo al Signore che ci dia la libertà di cuore del samaritano, la libertà di spirito di essere coinvolti, la volontà di lasciarci coinvolgere, di perdere i nostri programmi, i nostri scenari, nostri obiettivi per accogliere quelli dei più feriti e più sofferenti intorno a noi.
E allora l'augurio è che sappiate guardarvi intorno; prima dell'inizio del capitolo ho avuto in modo di incontrare la Madre e ricordo che vene fuori questa espressione "guardate fuori della finestra"! Fuori della finestra ci sono tante necessità, tanti bisogni, tante persone che si aspettano di noi una testimonianza. Sono tanti feriti che aspettano samaritani che si possono fermare, è da qui dove tutto il mondo guarda la nostra testimonianza il nostro impegno di fede come consacrati.
Chiediamo al Signore di avere uno sguardo coerente con i bisogni del mondo, Lui ci aiuterà e ci guiderà in ogni nostro cammino
*(sbobinatura audio)
Le sorelle capitolare all'ingresso della Basilica
Cappella di San Giuseppe
Dopo la Santa Messa hanno continuato il loro pellegrinaggio verso la Chiesa della Maddalena, casa generalizia dei padri camilliani a Campo Marzio, e casa madre di tutta la grande famiglia camilliana!
Per chiedere l'intercessione del grande santo della carità Camillo de Lellis!
Crocefisso che ha parlato a San Camillo
Commenti
Posta un commento