Novena Liturgica di Natale - 19 Dicembre


L'antifona "O" di oggi è tratta dal profeta Isaia al capitolo 11: "Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto si innalzerà dalle sue radici. […] In quel giorno la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli, le genti la cercheranno con ansia" (Is 11,1-10).

Viene citato Jesse, il padre del Re Davide, capostipite del casato a cui appartiene la famiglia umana di Gesù. In tal modo è valorizzata la storia umana e la linea di sangue, sebbene la presenza del peccato come in tutte le storie familiari.

L'immagine del germoglio dal tronco e dalle radici è molto evocativa: siamo in pieno inverno e l'antifona sembra rimandarci ai tepori primaverili, quando la natura si risveglia. Con la nascita di Gesù è la natura umana a risvegliarsi: il secco e il legnoso che è ancora in noi si rinverdisce e produce un frutto nuovo. 

Gesù ha questo potere su noi. Quando diciamo che a "Natale siamo tutti più buoni", in fondo, diciamo una verità, non perché facciamo letterine e regalini a tutti, né perché ci ricordiamo di questa o quella associazione benefica e doniamo qualcosa, ma soprattutto perché accogliamo il Bambino che porta novità spirituali in noi. 

"I re tacciano davanti a lui". Chi sono questi re? Davanti a un Bambino le voci interiori di orgoglio, rabbia e prepotenza sembrano ammutolirsi per un istante. I pensieri prepotenti del nostro animo che sono saliti sul trono del nostro cuore, ora zittiscono. Gesù, Germoglio regale, porta una pace sovrana dentro di noi! 

Accogliamolo!

Mille benedizioni,
P. Alfredo M.I.


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