09 agosto 2022
nel nostro Ospedale di Roma “Madre Giuseppina Vannini”, ha concluso il suo pellegrinaggio terreno ed è ritornata alla Casa del Padre la nostra Carissima Sorella
Suor Teresina (Thresiamma) Pulinthanathu (14/02/1953)
Suor Teresina, di nazionalità indiana, di anni 69 e 45 di vita religiosa il prossimo 8 dicembre, si è spenta come una candelina, consumata dalla malattia e dalle sofferenze in un letto di rianimazione; il decesso è stato accertato alle ore 22.57 di ieri [martedì 09 agosto]
Dopo l’ingresso in aspirandato in India, entra in postulandato a Grottaferrata in Italia dove nel 1977 ha emesso la Prima Professione e nel 1985 i Voti perpetui.
Sr. Teresina ha svolto la sua missione di religiosa camilliana in diverse Case dell’Italia tra cui Roma (negli anni della formazione infermieristica), Trento, Treviso, Brescia, Casoria e poi in questi ultimi anni è ritornata a Roma per le cure.
Ma la maggior parte della sua vita l’ha trascorsa nell’ospedale di Treviso dove ha dedicato gli anni vigorosi della sua maturità umana e religiosa, assistendo i suoi ammalati con diligenza, competenza e grande carità. Ha vissuto con generosità la sua vita consacrata, nella gioia di appartenere al Signore per sempre, grata del dono ricevuto e nella consapevolezza che seguire Cristo è anche abbracciare la sua Croce.
È entrata nel cuore delle persone e delle sorelle, con le quali ha condiviso la vita, con la mitezza e la semplicità; il silenzio e la bontà; poche parole molta preghiera.
Negli ultimi anni è stata molto provata da malattie e sofferenze che lei ha saputo accogliere, portare con pazienza orante e offrire al Signore. Grata a Dio per il dono della vita, voleva vivere e ha lottato finché ha potuto, finché l’invito celeste non le ha chiuso il velo di questo mondo per andare nel Regno dello Sposo.
“Vieni Sposa di Cristo, ricevi la corona, che il Signore ti ha preparato per la vita eterna”.
Rendiamo grazie a Dio per il dono che suor Teresina è stata per la sua famiglia e per la nostra Congregazione. Con la famiglia condividiamo la sofferenza della sua dipartita ma anche la speranza di ritrovarci nell'Eternità.
Con fiducia affidiamo la sua anima alla Misericordia Divina. Chiediamo per lei i consueti suffragi.
Omelia durante Messa Esequiale
di don Soave (Slawomir Skwierzynski) cappellano dell'Ospedale Vannini
Salutiamo Suor Teresina,
la sua partenza, il suo passaggio nella braccia del Padre Misericordioso da questo mondo è accompagnato dalla presenza di due sante:
- il giorno della sua morte (martedì) santa Teresa Benedetta della Croce
- e la patrona d’oggi, santa Chiara. [11 agosto]
E’ un caso?
E’ una coincidenza?
O un disegno di Dio?
La parola chiave che unisce tutt’e tre le vite religiose: quella di santa Teresa Benedetta, quella di santa Chiara e quella della nostra suor Teresina, è la parola CROCE.
S. Teresa ha scritto:
“Si giunge a possedere una SCIENTIA CRUCIS solo quando si sperimenta, fino in fondo, la croce”.
E santa Chiara, che ogni giorno dalle 12.00 alle 15.00 riviveva il mistero della passione di Gesù invitava le consorelle:
“Contempla l’ineffabile carità per la quale volle patire sul legno della croce. Lasciati dunque bruciare sempre più fortemente da questo ardore di carità”.
E anche suor Teresina ha abbracciato la croce della sua malattia con il silenzio, con la preghiera, con la dolcezza, con il suo modo di apprezzare ogni giorno con i piccoli sforzi e piccole vittorie.
Ogni tanto la vedevamo con don Albert, mentre attraversava la piazzetta dove ci fermavamo per parlare, e passando diceva con il sorriso: “Oggi ho fatto il giro più lungo. Devo camminare, non posso sempre rimanere seduta”.
Nelle sue difficoltà trasmetteva la serenità, la pazienza, l’affidamento a Dio.
Non la rassegnazione ma un affidamento. Come una figlia che sa perfettamente quanto è fragile la sua esistenza e quanto ha bisogno dell’Amore di Dio.
“O Signore dammi tutto ciò che mi conduce a te. O signore, prendi tutto ciò che mi distoglie da te. O Signore, strappa anche me da me e dammi tutta a te”. Sono le parole di santa Teresa Benedetta, ma tradotte in modo semplice e pratico da suor Teresina nella quotidianità.
Non l’ho vista mai mettere davanti il suo malessere come scusa o giustificazione, ma proprio staccata da se stessa e guidata dai sentimenti di carità e dalla propria esperienza della malattia e dei limiti che quella le portava, si prendeva cura di qualcun altro. Era commuovente ed edificante vedere la sua attenzione, la sua delicatezza e il servizio che dedicava a suor Afra.
“Padre, nelle tue mani consegno il mio consegno il mio spirito”…..nei ultimi mesi sicuramente è stata una preghiera costante di suor Teresina.
Da quando si è trovata nel reparto di Rianimazione passavo da lei ogni sera per una preghiera insieme e per la benedizione. All’inizio pregavamo insieme e durante la benedizione si faceva il segno della croce, poi seguiva la preghiera in silenzio e chiudeva gli occhi mentre le facevo il segno della croce sulla fronte.
Finché ha potuto riceveva la Comunione.
Quando martedì pomeriggio mi ha chiamato la Superiora per “fare una preghiera più forte per suor Teresina”, mentre pregavo e amministravo l’unzione degli infermi, nel mio cuore ripetevo: “Signore, ti prego, ascolta ma non la nostra preghiera che possa essere egoista e sbagliata anche se guidata dai buoni sentimenti e dall’affetto, ma ascolta la preghiera del cuore di suor Teresina”.
E il Signore l’ha ascoltata.
Tutto è compiuto.
Ora la figlia è tornata dal Padre,
la sposa è entrata alle nozze con il Suo Sposo,
la sua creatura fa parte del coro celeste che canta: Lodato sia il mio Signore,
la serva di Dio possa esclamare davanti all’Onnipotente:
“Grandi cose hai fatto per me e attraverso di me, mio Dio. Ora posso lodarti e amarti in eterno”.
Amen
Carissima Sr. Teresina, la tua croce terrena si è conclusa è la prova cui sei stata chiamata, ti ha segnata e arricchita interiormente, ci hai dato prova del tuo amore e gran parte del personale di Treviso ti porterà sempre nel cuore, grazie per tutto l’amore che ci hai saputo trasmettere. Non riceverò più le Tue telefonate, ma ricorderò l’affetto che hai saputo condividere, mi mancherai … il Signore Ti ha accolto nella sua casa, preghiamo per Te.
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