Peregrinatio Reliquia del Beato Luigi Tezza
ore 18.00 Celebrazione Eucaristica Giornata per gli Ausiliari i Manutentori e gli
Amministrativi presieduta da Don Suawek cappellano dell'Ospedale Vannini.
Animata dalla Comunità del Bangladesh. Canti in lingua bengali. Loro sono la comunità più grande in Italia e in tutta l’Europa. La maggior parte risiede nel Lazio, più precisamente nel quartiere di Torpignattara.
Video cronaca e galleria fotografica
Omelia don Suawek
Nella Festa dei Santi Arcangeli: Michele, Gabriele e Raffaelle, la liturgia ci propone il brano del Vangelo che parla del primo incontro di Natanaele con Gesù (Gv 1,47-51).
Un momento intimo. Molto significativo. Quel tipo di incontro che segna e cambia la nostra vita per sempre. “Come mi conosci” le domando sorpreso Natanaele a Gesù. È veramente bello scoprire che c’è qualcuno che ci conosce. E non si tratta soltanto dei dati anagrafici, e di essere conosciuti per il nostro lavoro o ruolo. Scoprire che c’è qualcuno che ci conosce nel profondo del nostro intimo, sperimentare, sentire, toccare di essere amati e di essere importanti per qualcuno, non perché sono importante sul livello sociale, statale, amministrativo ma semplicemente perché ci sono.
“Ti ho visto” – continua Gesù. Siamo stati abituati di dover fare qualcosa, di farsi vedere per avere, per guadagnare, per mantenere (p.e. il posto di lavoro). Se l’iniziativa dovesse partire sempre da noi. Sembra che ogni tanto la nostra vita è elemosinare l’amicizia, l’amore, essere accettati, capiti….anche da Dio!
Anche nella preghiera diciamo: “cerco il tuo volto Signore”, come per dire: Signore, fatti vedere!
E Natanaele sente a dirsi: “Ti ho visto”, cioè ti vedo, ti amo, tu esisiti, tu sei importante, tu sei per me quello chi sei e ti apprezzo così.
In questo contesto così carico di amore di Dio celebriamo la festa degli Arcangeli:
Michele “chi è come Dio; Gabriele “forza di Dio; Raffaele “Dio guarisce” o “medicina di Dio”
Non sono soltanto i personaggi per i bambini, ma sono importanti messaggeri di Dio. Che cosa ci insegnano? Cosaci comunicano?
“Vedrete il Cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo”
Queste parole non riguardano soltanto la persona di Gesù, ma rivelano l’apertura dei cieli, la comunicazione tra il cielo e la terra, una comunione, un’esperienza possibile a tutto, ai piccoli come ai grandi.
Tutti possono percepire, sentire che Dio ama stare con gli uomini, perché il Verbo si è fatto come Dio è venuto ad abitare tra le case degli uomini insieme con i suoi angeli.
Gli angeli sono i messaggeri inviati da Dio, ma possono essere riconosciuti in tutti coloro che con il loro modo di essere cercano a: garantire ai fratelli il rapporto tra il cielo e la terra; portano la pace; favoriscono la crescita umana e spirituale; custodiscono il benessere (in senso più ampio) delle persone “uomini, donne – angeli”.
È così: chi garantisce la salute del corpo e dell’anima, chi sa farsi il prossimo nella malattia, nella sofferenza, quasi fosse un altro Raffaele.
Chi difende le persone, difende i deboli, sa farsi vicino alle persone che vivono un momento difficile, di combattimento interiore, come se fosse un altro Michele.
E chi sa trasmettere, annunziare alle persone l’amore di Dio, aiutarli a fidarsi di Lui, aiutare alle persone a non disperare, a no abbattersi perché “nulla è impossibile a Dio”, come fosse un altro Gabriele.
In realtà siamo tutto angeli gli uni per gli altri (o possiamo esserci) se veramente ci sentiamo nel profondo del nostro cuore corresponsabili della felicità dei nostri fratelli e sorelle.
In uno dei momenti del nostro pellegrinaggio per i reparti, è stata pronunciata questa preghiera:
“Padre, la tua compassione per noi e la tenerezza di Maria, nostra Madre riempiono i nostri cuore, perché sappiamo stare accanto alle persone che soffrono, che hanno bisogno di noi, come gli angeli confortatori, portando i nostri fratelli e sorelle ad essere confortati, sostenuti e incoraggiati tra le tue braccia misericordiose”
Per intersezione di Padre Luigi Tezza, preghiamo oggi in modo particolare per gli ausiliari, manutentori e gli amministrativi: Signore ti offriamo il loro lavoro quotidiano, affrontato serenamente col tu aiuto, per la tua gloria come collaborazione alla tua opera creatrice. Benedici ogni loro sforzo, e mantieni viva la grande voglia di servire il prossimo, nella quotidiana richiesta.
Ti affidiamo Signore i nostri fratelli della comunità del Bangladesh: o Gesù che hai detto: “dove due o più sono radunati nel mio nome, io sono in mezzo a loro”, sii sempre fra loro O Gesù, che siano uniti nel tuo amore, aiutali ad essere sempre “un cuor solo ed un anima sola”, condividendo gioie e dolori, avendo una cura particolare per gli ammalati, gli anziani, i soli ed i bisognosi.
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