“Noi crediamo in un solo Dio, Padre onnipotente…”
Da Iznik, Turchia, Papa Leone XIV partecipa a un incontro di preghiera ecumenico presso gli scavi archeologici dell'antica Basilica di San Neofit
Nacque da qui, dai trenta giorni in cui l’intera oikouméne si riunì nel 325 a Nicea per il primo Concilio ecumenico della storia, su convocazione dell’imperatore Costantino, la formula di fede che oggi accomuna due miliardi e mezzo di cristiani nel mondo. E oggi, 1700 anni dopo, le stesse parole vengono proclamate sotto un cielo così terso da confondersi con le rive limacciose del lago di İznik.
È il Papa in questa cittadina moderna che raccoglie l’eredità di Nicea, in Türkiye, a recitare il Credo insieme a patriarchi, vescovi, metropoliti, capi delle Chiese e rappresentanti delle comunioni cristiane mondiali a ribadire il messaggio di «fratellanza e sorellanza universale» insito in ogni religione, a implorare – ancora una volta – di respingere con forza «l’uso della religione per giustificare la guerra e la violenza, come ogni forma di fondamentalismo e di fanatismo», seguendo invece le vie dell’«incontro fraterno», del «dialogo» e della «collaborazione».
La cerimonia ecumenica per i 1700 anni del Concilio di Nicea (@Vatican Media)

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