Immagini relative alla cerimonia di commemorazione della nascita del nostro patrono, San Camillo de Lellis, avvenuta il 25 Maggio 1550.
L'evento si è svolto la scorsa Domenica 21 Maggio, presso la chiesa di Ospedale San Camillo Treviso.
Alla fine della messa commemorativa, sono stati premiati tutti i dipendenti dimessi per pensionamento negli ultimi 3 anni, a costante ricordo e ringraziamento per il loro impegno verso il buon nome del nostro ospedale.
Di seguito pubblichiamo anche il discorso di apertura tenuto dal nostro Direttore Amministrativo Suor Lancy:
Buongiorno a tutti, saluto tutti i presenti e desidero dare il mio cordiale benvenuto anche a nome della Superiora e della Comunità delle Suore, a tutti voi che avete accolto l’invito a partecipare a questa celebrazione, in particolare voglio ringraziare Don Giuliano Zatti, vicario del Vescovo di Padova, per la sua disponibilità a presiedere l’ Eucarestia in occasione del ricordo della festa del nostro santo Padre Camillo.
Desidero inoltre ringraziare con gioia Don Piero Toniolo per averlo tra noi a concelebrare la S. Messa, dopo un periodo di malattia!
Il senso più vero del nostro ritrovarci qui questa mattina non è semplicemente per evocare le gesta di un grande personaggio che appartiene al passato, bensì per guardare a un “modello di vita cristiana” che ha molto da insegnare a noi oggi soprattutto a quanti operano, da cristiani, nel mondo della salute - e per invocare la sua intercessione e il suo aiuto per tutti i malati, in modo particolare per quanti sono ricoverati in questo Ospedale, malati che S. Camillo amava definire“pupilla e cuore di Dio”.
Un benvenuto a tutti gli ex dipendenti che hanno terminato il lavoro negli ultimi tre anni; grazie per il vostro contributo. Se l’Ospedale San Camillo è diventato la Struttura che oggi vediamo, questo lo dobbiamo anche a voi, a tutti i dipendenti, ai collaboratori e a quanti, negli anni, con il loro servizio e professionalità, hanno contribuito a far diventare l’ospedale un complesso assistenziale di riferimento per tante persone in cui la carità e la sensibilità verso i più deboli e sofferenti sono l’impegno di vita di tutti!
A voi, la nostra gratitudine anche a nome del direttore Generale Madre Zelia Andreghetti, dei Direttori amministrativi, delle Superiore che si sono succeduti negli anni, e di tutte le Sorelle della Comunità delle Figlie di San Camillo.
Nella celebrazione odierna, ricordiamo gli ammalati di questo Ospedale; San Camillo protegga tutti e interceda per loro grazie e benedizioni.
Cari malati, inoltre confidiamo sempre nella potente intercessione di Maria. Lei, la Madre, ha a cuore la vita di tutti i suoi figli. Lei, la Vergine addolorata, conosce le sofferenze dei suoi figli e, lei può infondere una nuova forza, una nuova speranza, un nuovo coraggio, a quanti vivono momenti difficili a causa della malattia.
In questo giorno inoltre, ricordiamo il 40° anniversario di matrimonio dei coniugi Daniela e Roberto (sorella e cognato di Don Piero), a loro le nostre più vive felicitazioni e la nostra preghiera.
Con questi sentimenti, disponiamoci a partecipare all'Eucaristia con l’offerta dei nostri corpi e della nostra vita, consapevoli di collaborare all'opera redentrice di Cristo.
L'evento si è svolto la scorsa Domenica 21 Maggio, presso la chiesa di Ospedale San Camillo Treviso.
Alla fine della messa commemorativa, sono stati premiati tutti i dipendenti dimessi per pensionamento negli ultimi 3 anni, a costante ricordo e ringraziamento per il loro impegno verso il buon nome del nostro ospedale.
Di seguito pubblichiamo anche il discorso di apertura tenuto dal nostro Direttore Amministrativo Suor Lancy:
Buongiorno a tutti, saluto tutti i presenti e desidero dare il mio cordiale benvenuto anche a nome della Superiora e della Comunità delle Suore, a tutti voi che avete accolto l’invito a partecipare a questa celebrazione, in particolare voglio ringraziare Don Giuliano Zatti, vicario del Vescovo di Padova, per la sua disponibilità a presiedere l’ Eucarestia in occasione del ricordo della festa del nostro santo Padre Camillo.
Desidero inoltre ringraziare con gioia Don Piero Toniolo per averlo tra noi a concelebrare la S. Messa, dopo un periodo di malattia!
Il senso più vero del nostro ritrovarci qui questa mattina non è semplicemente per evocare le gesta di un grande personaggio che appartiene al passato, bensì per guardare a un “modello di vita cristiana” che ha molto da insegnare a noi oggi soprattutto a quanti operano, da cristiani, nel mondo della salute - e per invocare la sua intercessione e il suo aiuto per tutti i malati, in modo particolare per quanti sono ricoverati in questo Ospedale, malati che S. Camillo amava definire“pupilla e cuore di Dio”.
Un benvenuto a tutti gli ex dipendenti che hanno terminato il lavoro negli ultimi tre anni; grazie per il vostro contributo. Se l’Ospedale San Camillo è diventato la Struttura che oggi vediamo, questo lo dobbiamo anche a voi, a tutti i dipendenti, ai collaboratori e a quanti, negli anni, con il loro servizio e professionalità, hanno contribuito a far diventare l’ospedale un complesso assistenziale di riferimento per tante persone in cui la carità e la sensibilità verso i più deboli e sofferenti sono l’impegno di vita di tutti!
A voi, la nostra gratitudine anche a nome del direttore Generale Madre Zelia Andreghetti, dei Direttori amministrativi, delle Superiore che si sono succeduti negli anni, e di tutte le Sorelle della Comunità delle Figlie di San Camillo.
Nella celebrazione odierna, ricordiamo gli ammalati di questo Ospedale; San Camillo protegga tutti e interceda per loro grazie e benedizioni.
Cari malati, inoltre confidiamo sempre nella potente intercessione di Maria. Lei, la Madre, ha a cuore la vita di tutti i suoi figli. Lei, la Vergine addolorata, conosce le sofferenze dei suoi figli e, lei può infondere una nuova forza, una nuova speranza, un nuovo coraggio, a quanti vivono momenti difficili a causa della malattia.
In questo giorno inoltre, ricordiamo il 40° anniversario di matrimonio dei coniugi Daniela e Roberto (sorella e cognato di Don Piero), a loro le nostre più vive felicitazioni e la nostra preghiera.
Con questi sentimenti, disponiamoci a partecipare all'Eucaristia con l’offerta dei nostri corpi e della nostra vita, consapevoli di collaborare all'opera redentrice di Cristo.
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