12 settembre
Ogni giorno pubblicheremmo parte della Tesi di Magistero in Scienze Religiose indirizzo catechetico La virtù della carità in Padre Luigi Tezza di Suor Haida Echevarria Schmidt.
Un' altra sfumatura della carità verso il suo formatore la riscontriamo nella preghiera. In un momento di difficoltà si esprime con queste parole:
«Tu lo vedi Signore, il Padre mio come abbisogna della tuo possente aiuto e quanti affanni lo crucciano? Quanti oneri lo opprimono! Quante fatiche lo affievoliscono [ ... ] per la gloria Tua e per lo stendimento del regno della carità ascoltami o mio Dio! Si lo spero Padre amoroso dalla bontà infinita del vostro divino amore».
Gratitudine che lo porta a una filiale amicizia dove desidera soltanto il bene dell'altro. Quando gli porge gli auguri di Natale, non formula belle parole, gli manifesta il suo desiderio di rifugiarsi nel Cuore di Dio affinché sia Lui a donargli ciò che gli è necessario per il suo maggior bene: «ecco il mio augurio, ecco il mio voto per lei che io vo indirizzare in questa notte beata al divino pargoletto Gesù. Oh avere mi potesse l'ali di Serafino, e un volo spiccherei fino al seno di Dio, a toglierli a mia voglia e giù scendere sul capo di V.P.M.R. quel cumulo di tesori e di grazie le più elette che ardentemente le desidero; grazie di conforto nelle amarezze, di consiglio nelle dubbiezze, di lumi nelle incertezze, in una parola grazie di vera vita».
Si nota un amore di benevolenza e di comunione. Una cosa emerge luminosamente: l'affettuoso rapporto con l'Artini, l'appoggio incondizionato, la condivisione delle sue sofferenze e il vivo desiderio di poter in qualche modo alleviale con le sue preghiere. Questa amicizia spirituale lo porta a condividere le sofferenze in momenti dove il sacrificio e le difficoltà si fanno sentire pesantemente.
Dirà a riguardo: «L'anima mi strazia il cuore per le sue ben giuste pene d'amarissimi distacchi d'ogni maniera. Creda però che come vivamente partecipo al suo dolore, così immensamente la sento anche per parte mia, nell'atto stesso poi ché fermissimo mi sento a seguire la divina chiamata. Il Signore però compenserà a larga mano questi sommi reciproci sacrifici con darei la forza a portarli generosamente per Suo amore».
Questa comunione d'intenti e la consapevolezza che i disegni di Dio si manifestano in modi diversi, anche nel soffrire, lo portò ad infondere speranza al suo Padre e maestro: «Oh si veramente che il nostro amore è tutto per la croce e nella croce, e in essa e per essa ritrae sempre novello vigore e fiamme inestinguibili, le quali non finiranno che per confondersi con l'ineffabile ardore della carità eterna». Quale prova più grande ci ha dato Gesù se non nel sacrificio sulla croce? Così per il Padre Tezza il punto d'incontro con la persone che ama è nella croce, è lì il luogo dove si rinnova la sua carità per ardere e continuare ad illuminare la fiamma del suo amore, fino al possesso dell' amore eterno. Di fatti è possibile stabilire una comunione di vita così intensa perché la carità amicale, ha un carattere elettivo ed esclusivo ma non escludente; perché l'amicizia non impegna estensivamente ma intensivamente.
Dalla spiritualità della croce derivò in ambedue una straordinaria fiducia in Dio, una fortezza spirituale nella prova, una fede viva ed operante nella carità. Fu questo forte senso di Dio che diede al P. Luigi coraggio e tenacia nell'affrontare quegli eventi, non poche volte dolorosi, che gli si presentarono nel corso della vita.
La carità che egli viveva la irradiava negli ambiti dove passava, tanto che alla sua morte i fedeli di Lima danno una profonda e significativa testimonianza, facendo circolare un'immaginetta ricordo con la seguente scritta: «La sua parola era sempre quella di un ministro del Vangelo. Il suo cuore scrigno di nobilissimi affetti. La sua amicizia era una catena d'oro che imprigionò migliaia di cuori senza violenza e la sua missione fu sempre salvatrice. Passò in mezzo a noi come una visione celestiale, sempre benevolo e umile, sempre dolce e caritativo».
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