Ottobre Mese dedicato a Santa Giuseppina Vannini

17 ottobre

Durante questo mese ci lasciamo guidare dall'elaborato "Giuseppina Vannini Il carisma di fondatrice" presentato come tesi per conseguire il grado accademico di Magistero in Scienze Religiose di Suor Maria Herminia Dieguez nell'anno 1990. 


Nel «Cantico dell'esultanza», già citato, sono poste sulle labbra della Vannini le parole: «[ ... ] lo ebbi fiducia nel Signore, che è buono: si nasconde a tempo [= momentaneamente] e moltiplica la sua luce. Ebbi fiducia nel Signore: e non restai delusa; in eterno benedirò il mio Dio che è mirabile nelle sue vie. Nuovo cenacolo mi accolse per udire la voce dello Spirito; Dio mi conduce, Egli aveva scelto il suo tempo». 

Queste espressioni sembra che interpretino fedelmente le disposizioni in cui era la Vannini costantemente ma soprattutto quando ebbe la conferma del carisma che coltivava da tempo. Il carisma è un dono; ma bisogna anche coltivarlo. La Vannini coltivò il suo: nella sofferenza e nella solitudine, provate nel vedersi chiuse le porte alle quali ripetutamente con fiduciosa speranza aveva bussato; nello stato precario di salute; nella costanza al servizio dei poveri; nella preghiera e nell'affidamento totale al Signore. 

Sono momenti di vita che portano a maturazione alcuni di quegli elementi che entreranno a far parte della personalità intima della futura Fondatrice delle Figlie di S. Camillo. Soprattutto ella esperimenta, in se stessa e nel contatto con gli altri, la profonda realtà del dolore umano. In queste esperienze è facile riconoscere la pedagogia divina, che disponeva elementi utili per un'apertura ai suoi mirabili progetti. 

Piano sapiente, reso attuabile proprio dal fatto che la Vannini, rimandata dalle Figlie della Carità, rimase fidente in Dio, risoluta a servirlo sempre fino al punto di morirne. 
La concretizzazione del suo ideale di servizio è il punto d'arrivo di tutto il lavoro interiore operato dal Signore nella sua anima. Interpellata sulla proposta di costituire un gruppo femminile a servizio dei fratelli, si riservò il tempo per una matura riflessione e un' opportuna consultazione con il direttore spirituale, P. Angelo Mondini, e con l'antica maestra suor Vincenza Cioli. 

La risposta venne presto e decisa; due giorni dopo Giuditta rispose al Tezza che era disposta a seguire la nuova strada. Diverrà, nonostante tutto, la pietra fondamentale e fondatrice dell'Istituto delle Figlie di San Camillo. 

L'illuminazione interiore del Padre Tezza e la risposta sollecita e incondizionata della Vannini rappresentano un momento di grazia specialissima, il punto di partenza di tutti gli avvenimenti interni e storici della nuova famiglia camilliana. 

continua....


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