Seconda lettura: Efesini 3,2-3a.5-6
"Le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo."
Vi offrirò due meditazioni legate all'Epifania: una stasera sul senso generale della festa, e una domani sulle figure dei Magi.
La parola Epifania vuol dire manifestazione: oggi pensando a questo termine pensiamo alle manifestazioni sociali e politiche, allo scendere in piazza per le lotte ai diritti. In teologia per Manifestazione si intendono i tre segni o momento li in cui Gesù appare al mondo come figlio di Dio e il mondo riconosce che lui è il figlio di Dio: l'adorazione dei Magi, il battesimo di Gesù adulto nel fiume Giordano, e il primo miracolo di Gesù avvenuto a Cana.
Noi ricordiamo in questo giorno soprattutto il primo, l'Adorazione dei Magi.
In questi termini, cos'è dunque l'Epifania? L'Epifania è un incontro tra Dio e l'uomo, dove Dio si fa riconoscere e l'uomo lo riconosce adorandolo.
Celebrare un incontro e un riconoscimento, vuol dire credere che sia possibile incontrarsi e riconoscersi. Dio non ha cessato di manifestarsi a noi, neanche in questo tempo.
Siamo molto tentati a negare la possibilità di tale incontro. Delusioni, asprezze,
incomprensioni e impossibilità a comunicare tra noi, ci conducono a riversare anche molte di queste cose con Dio.
Siamo molto concentrati sull'umanità deludente, mentre l'Epifania ci parla di Dio che in Gesù prende l'iniziativa di farsi riconoscere da tale umanità e per mezzo dell'umanità. Il nostro cammino, come quello dei Magi, dipende dalla Luce che proviene dall'Alto, più che dalle cose solo umane.
Tuttavia i Magi, guidati da una Luce sovrastante, giungeranno a un Bambino in carne e ossa, a un piccolo umano che identificano come Dio e adoreranno come tale. La sfida è anche lì: nell'incontrare e riconoscere Dio proprio nella carne e ossa della nostra umanità.
In questa azione troviamo unità con chi è diverso da noi e comprendiamo il passo di Efesini qui sopra riportato: le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.
Mille benedizioni in Cristo,
P. Alfredo M.I.
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